Prevista partenza debole per le principali borse europee.
Chiusura ieri negativa a Wall Street con il Nasdaq a -2,3%, l’S&P500 e il Dow Jones entrambi a -1,7%.
Sui mercati asiatici, Shanghai cede l’1%, Tokyo l’1,8% e Hong Kong l’1,9%.
Persistono i dubbi sulle prossime mosse della Fed dopo la mancata pubblicazione, nelle scorse settimane, di importanti dati macroeconomici a causa dello shutdown, e in scia alle dichiarazioni di alcuni policy maker.
Tra questi, il presidente della Fed di St. Louis, Alberto Musalem, ha affermato che i funzionari dovrebbero agire con cautela sui tassi, dato che l’inflazione è superiore all’obiettivo, mentre la sua omologa di Cleveland, Beth Hammack, ha osservato che la politica dovrebbe rimanere “leggermente restrittiva”.
Le probabilità di un taglio ai tassi USA a dicembre scendono sotto il 50%.
Il tutto in un clima già appesantito dai rinnovati timori che i titoli tecnologi abbiano raggiunto valutazioni eccessive in scia anche alle recenti dichiarazioni di alcuni dirigenti di Wall Street secondo i quali gli investitori dovrebbero prepararsi a un calo del mercato azionario di oltre il 10% nei prossimi 12-24 mesi.
Infine, pesano i dati cinesi con la produzione industriale di ottobre che ha rallentato a +4,9% su base annua dal +6,5% di settembre, registrando l’incremento più debole da agosto 2024. Le vendite al dettaglio, al ritmo più lento in 14 mesi, sono salite del 2,9%.
In Francia, i prezzi al consumo finali di ottobre sono saliti dello 0,1% su base mensile, in linea con attese e preliminare, e dello 0,8% anno su anno (+0,8% preliminare e attese), mentre quello armonizzato agli standard Ue è salito dello 0,1% m/m e dello 0,9% a/a (+1,0% preliminare e attese).
Attesi stamane la bilancia commerciale italiana e il PIL dell’Eurozona.
A Piazza Affari, occhi, tra le altre, su Enel in scia ai conti e su Azimut dopo il crollo di ieri mentre esprime forte fiducia nel progetto TNB e annuncia l’avvio immediato del programma di riacquisto di azioni proprie.

























