Le borse europee proseguono in rosso a metà seduta con i futures di Wall Street in frazionale ribasso.
A Milano, il Ftse Mib cede l’1,7% a 43.032 punti, male come l’Ibex35 di Madrid (-1,5%), il CAC 40 di Parigi (-1,3%), il Dax di Francoforte (-1,2%) e il Ftse 100 di Londra (-1,1%).
Pesano le dichiarazioni della BCE che, nel delineare le priorità di vigilanza per i prossimi tre anni, ha avvertito che le banche della zona euro devono prepararsi a shock senza precedenti che potrebbero causare gravi conseguenze su vasta scala per i sistemi finanziari.
Il tutto in un contesto già appesantito dai timori legati alle valutazioni eccessive dei titoli tech mentre cresce l’attesa per i conti di Nvidia in uscita domani.
Inoltre persistono i dubbi sulle prossime mosse della Fed in vista di una serie di dati diffusi in ritardo a causa dello shutdown, tra i quali il job report di giovedì, e dei verbali relativi alla riunione del 28-29 ottobre.
Dalla scarna agenda macro odierna, attesi i dati sulla produzione industriale USA.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,158 mentre il cambio dollaro/yen sale a 155,3. Tra le materie prime, il petrolio recupera con il Brent (+0,1%) a 64,2 dollari e il Wti (+0,1%) a 59,9 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta a 75 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,44%.
Tornando a Piazza Affari, continua a resistere Hera (+0,4%), seguita da Leonardo (+0,1%) mentre i titoli più colpiti dalle vendite sono Telecom Italia (-3,7%), Stellantis (-3,5%), Saipem e Unipol (entrambe -2,9%).























