Le borse europee chiudono in denaro, con Wall Street positiva dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,6% a 42.918 punti, in rialzo come il Dax di Francoforte (+0,2%), l’Ibex35 di Madrid (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (+0,2%) e il CAC 40 di Parigi (+0,3%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,5%, lo S&P 500 lo 0,3%, il Dow Jones lo 0,2%.
Focus principale sul Job Report americano: a settembre, negli Usa, sono stati creati 119mila posti di lavoro nel settore non agricolo (Non Farm Payrolls), in aumento, ben oltre le attese (53mila), a fronte del calo di 4mila unità di agosto.
Il tasso di disoccupazione, calcolato su diversa base statistica, si è attestato al 4,4%, leggermente al di sopra rispetto al 4,3% sia del consensus sia del mese precedente.
Inoltre, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono calate a 220mila dalle 228mila della settimana precedente.
Al contempo, i conti e le solide previsioni di fatturato di Nvidia contribuiscono a dissipare i timori di una potenziale bolla nel settore dell’intelligenza artificiale, timori che hanno scosso i mercati nelle ultime settimane.
Per contro, continuano a pesare le incertezze sulle prossime mosse della Fed all’indomani dei verbali relativi alla riunione di ottobre dai quali emerge che molti funzionari hanno affermato che sarebbe probabilmente opportuno mantenere i tassi stabili per il resto del 2025.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,154 mentre il cambio dollaro/yen sale a 157,4. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,1%) a 63,6 dollari e il Wti (-0,1%) a 59,2 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 76 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,48%.
Tornando a Piazza Affari, chiude in vetta Hera (+3,1%), seguita da Leonardo (+2,9%), Italgas (+2,2%), A2a (+2,2%); resta in fondo Stellantis (-3,0%), preceduta da Nexi (-2,5%), STM (-2,1%), Prysmian (-0,9%).

























