Apertura in rosso per le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib cede l’1,2% a 42.412 punti, male come l’Ibex35 di Madrid (-1,5%), il Dax di Francoforte (-1,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,8%) e il CAC 40 di Parigi (-0,8%).
Le persistenti preoccupazioni per le valutazioni elevate e la forte spesa tecnologica hanno frenato il rally alimentato dalle previsioni ottimistiche di Nvidia, con le azioni di quest’ultima che hanno chiuso in calo del 3,2% a Wall Street.
Inoltre, continuano a pesare i dubbi sul fatto che la Fed taglierà i tassi il mese prossimo, dopo le recenti dichiarazioni di alcuni funzionari che hanno segnalato una certa prudenza nell’allentare troppo presto la politica monetaria.
Sullo sfondo, restano monitorate le questioni geopolitiche con il presidente ucraino Zelenskiy che ha accettato di lavorare a un piano di pace mentre sono entrate in vigore oggi le sanzioni statunitensi contro i due giganti petroliferi russi Rosneft e Lukoil.
Dall’agenda macro, nel Regno Unito, a ottobre, le vendite al dettaglio sono calate dell’1,1% su base mensile, dopo il +0,7% di settembre e il -0,1% previsto. Su base annua, il dato ha registrato un +0,2%, a fronte del +1,5% stimato e il precedente +1%.
L’inflazione giapponese di ottobre ha accelerato al 3% annuo dal 2,9% di settembre.
In calendario, stamane, i dati PMI da Eurozona, Germania, Francia, e Regno Unito.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,153 mentre il cambio dollaro/yen scende a 156,7. Tra le materie prime, petrolio in netto calo con il Brent (-1,8%) a 62,2 dollari e il Wti (-2,1%) a 57,8 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 76 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,46% in attesa dell’aggiornamento odierno di Moody’s sull’Italia.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Inwit (+0,7%), Campari e Terna (entrambe +0,5%); in fondo, Leonardo (-3%), Prysmian (-2,3%) e Stm (-2,2%).

























