Seduta perlopiù in rialzo per le principali borse asiatiche in linea alla chiusura in denaro di ieri a Wall Street.
In Giappone, il Nikkei e il Topix guadagnano rispettivamente l’1,9 e il 2%, seguite da Shenzhen (+1%), Hong Kong (+0,3%) e Shanghai (-0,2%).
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a +1,4%, l’S&P500 a +0,9% e il Nasdaq a +0,7%.
Si rafforza l’aspettativa che la Fed taglierà i tassi a dicembre in scia ai rumour secondo cui Kevin Hassett, direttore del Consiglio economico nazionale della Casa Bianca, è considerato dai consiglieri e dagli alleati di Trump come il favorito a essere nominato prossimo presidente della banca. Si tratta infatti di una persona più incline a spingere la l’istituto verso tassi più bassi, coerente con le opinioni di politica monetaria del tycoon.
Sempre in tema di banche centrali, quella neozelandese ha intanto tagliato i tassi di 25 punti base, portandoli al 2,25%, e non prevede ulteriori riduzioni per il prossimo anno.
Sullo sfondo persistono le tensioni internazionali con la Cina che sta “accelerando i preparativi militari” con l’obiettivo di prendere il controllo di Taiwan con la forza, secondo il presidente della nazione insulare.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,158 e il cambio dollaro/yen a 156,3. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,3%) a 62,0 dollari e il Wti (flat) a 58,1 dollari al barile.

























