Le borse europee chiudono perlopiù deboli, con Wall Street in ribasso dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,2% a 43.259 punti, in calo come il Dax di Francoforte (-1,0%), il CAC 40 di Parigi (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%). Chiude appena sopra la parità l’Ibex35 di Madrid (+0,1%).
Oltreoceano, il Dow Jones cede lo 0,5%, lo S&P 500 e il Nasdaq lo 0,3%.
Focus sugli ultimi dati macroeconomici: a novembre l’indice ISM manifatturiero degli Stati Uniti ha registrato 48,2 punti, in calo, contro le attese (49,0 punti), dai 48,7 di ottobre.
Sempre a novembre, secondo la lettura finale di S&P Global, l’indice Pmi Manifatturiero si è attestato a 52,2 punti, al di sopra rispetto ai 51,9 del consensus e del preliminare. Il dato finale di ottobre era pari a 52,5 punti.
Resta poi l’attenzione sugli altri indicatori in uscita questa settimana che culmineranno venerdì con il deflatore PCE, misura inflattiva monitorata dalla Fed, in attesa della riunione del 9 e 10 dicembre. Riunione per la quale si prevede che il dibattito si concentrerà sulle condizioni del mercato del lavoro e sulla necessità di un terzo taglio consecutivo ai tassi.
Nell’Eurozona, il PMI finale manifatturiero di novembre ha evidenziato 49,6 punti, leggermente inferiore ai 49,7 del preliminare e delle attese.
Nello stesso mese, l’omologo italiano è salito, oltre le attese (50,1 punti), a 50,6 punti dai 49,9 punti di ottobre.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,162 mentre il cambio dollaro/yen scende a 155,3. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,2%) a 63,1 dollari e il Wti (+1,2%) a 59,3 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è stabile a 72 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,47%.
Tornando a Piazza Affari, chiude in vetta Tenaris (+1,3%), seguita da Saipem (+1,3%), Unicredit (+1,15%), STM (+0,8%), mentre chiude in fondo MPS (-2,9%), preceduta da Leonardo (-2,6%), Prysmian (-1,7%), Unipol (-1,5%).

























