Seduta contrastata per le principali borse asiatiche dopo la chiusura incerta di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,7 e l’1,1%, bene come Hong Kong (+0,6%). In calo, invece, il Giappone con il Nikkei a -1% e il Topix a -1,1%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +0,2%, l’S&P500 a +0,1% e il Dow Jones a -0,1%.
Secondo le previsioni, questo mese, la Banca del Giappone aumenterà di 25 punti base il tasso di riferimento portandolo allo 0,75%, ovvero al livello più alto dal 1995, a meno che nel frattempo non si verifichino gravi shock per l’economia o i mercati finanziari.
Inoltre, l’istituto dovrebbe indicare che continuerà ad alzare il costo del denaro se le sue prospettive economiche si realizzeranno, pur rimanendo cauta su quanto spingerà i tassi verso l’alto in futuro.
Occhi allo stesso tempo sulle azioni di Moore Threads Technology, produttore cinese di chip per l’intelligenza artificiale, balzate di oltre il 500% al loro debutto alla borsa di Shanghai, dopo aver raccolto 8 miliardi di yuan (1,1 miliardi di dollari) nella seconda maggior offerta pubblica iniziale onshore dell’anno.
Dall’agenda macro, il leading index preliminare giapponese di ottobre è aumentato, oltre le attese (109,3 punti), a 110 punti dai 108,6 di settembre.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,166 mentre il cambio dollaro/yen scende a 154,5. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (flat) a 63,2 dollari e il Wti (-0,1%) a 59,6 dollari al barile.

























