Attesa apertura sopra la parità per le principali borse europee.
Chiusura ieri incerta a Wall Street con il Nasdaq a +0,2%, l’S&P500 a +0,1% e il Dow Jones a -0,1%.
Sui mercati asiatici, Shanghai e Hong Kong guadagnano lo 0,7% mentre Tokyo cede l’1%.
Resta l’attenzione sul deflatore PCE, una misura dell’inflazione USA attentamente monitorata dalla Fed, in uscita oggi pomeriggio. Gli economisti prevedono un terzo aumento consecutivo dello 0,2% dell’indice core che manterrebbe il dato annuo leggermente al di sotto del 3%, segno che le pressioni inflazionistiche sono stabili, seppur persistenti.
La pubblicazione del rapporto sull’occupazione di novembre, originariamente prevista per oggi 5 dicembre, è stata invece posticipata al 16 dicembre e includerà anche i dati di ottobre.
Nel frattempo, il direttore del Consiglio economico nazionale Kevin Hassett ha affermato che la Fed dovrebbe tagliare i tassi nella riunione della prossima settimana, prevedendo una riduzione di 25 punti base, mentre aumentano le speculazioni sul fatto che Trump stia preparando la sua nomina a capo della banca centrale.
Sullo sfondo, persistono le tensioni geopolitiche con lo stallo nei progressi diplomatici sulla pace in Ucraina.
Dall’agenda macro del Vecchio Continente, attesi stamane, tra gli altri, le vendite al dettaglio italiane di ottobre e il PIL dell’Eurozona.
A Piazza Affari, previsto il Cda di MPS che discuterà in merito alle indagini della Procura di Milano che vedono indagato l’AD Lovaglio.

























