Le borse europee chiudono incerte, con Wall Street debole dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib è in parità a 43.433 punti, cauto come l’Ibex35 di Madrid (+0,1%), il Dax di Francoforte (+0,1%), il CAC 40 di Parigi (-0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%).
Oltreoceano, l’S&P 500 e il Dow Jones cedono lo 0,4%, il Nasdaq lo 0,2%.
Resta l’attenzione sulle banche centrali con Isabel Schnabel, membro del consiglio esecutivo della Bce, che ha dichiarato di sentirsi “a proprio agio” con le previsioni degli investitori secondo cui la prossima mossa di politica monetaria dell’Eurotower sarà un aumento dei tassi anziché un nuovo taglio.
Parallelamente, i mercati sono già focalizzati su mercoledì quando la Fed, secondo le stime, annuncerà una riduzione da 25 punti base. Ulteriori indicazioni dovrebbe arrivare dalla successiva conferenza stampa del presidente Powell.
Nel frattempo, Kevin Hassett, uno dei principali candidati alla presidenza dell’istituto americano, ha affermato che sarebbe irresponsabile da parte della banca centrale definire un piano per l’aumento dei tassi nei prossimi sei mesi.
Attese questa settimana anche le decisioni di politica monetaria in Australia, Brasile, Filippine e Turchia.
Dall’agenda macro, la produzione industriale tedesca di ottobre è aumentata dell’1,8% su base mensile rispetto al +0,2% del consensus e al +1,1% di settembre. Anno su anno, ha virato a +0,9% dal -1,2% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,162, mentre il cambio dollaro/yen sale a 155,9. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1,5%) a 62,8 dollari e il Wti (-1,5%) a 59,2 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 71 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,57%.
Tornando a Piazza Affari, chiude in vetta MPS (+4,4%) dopo che il CdA ha dato il proprio supporto all’AD Lovaglio, seguita da Leonardo (+2,1%) e Banco Bpm (+2%); in fondo, Ferrari (-3,5%) appesantita dal downgrade da parte di Morgan Stanley a “Equal-weight” con target price sceso a 425 dollari, preceduta da Amplifon (-2,6%), Inwit e Campari (entrambe -2,4%).

























