Avvio debole per le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,5% a 43.383 punti, preceduto da Dax di Francoforte (-0,1%), CAC 40 di Parigi (-0,1%), Ibex35 di Madrid (flat) e Ftse 100 di Londra (+0,1%).
Cresce l’attesa per stasera quando la Fed, secondo le previsioni, annuncerà un taglio da 25 punti base. Alcuni operatori hanno tuttavia avvertito che la banca centrale potrebbe segnalare che rallenterà il ritmo di allentamento in futuro, in quanto l’inflazione ancora elevata e la mancanza di dati aggiornati a causa dello shutdown record hanno causato divisioni tra i funzionari. I mercati si attendono altre due mosse entro fine 2026, rispetto alle tre stimate appena una settimana fa.
Dall’agenda macro, i prezzi al consumo cinesi di novembre sono scesi dello 0,1% su base mensile rispetto al +0,2% del consensus e di ottobre mentre, anno su anno, sono aumentati, come previsto, dello 0,7%, ai massimi da febbraio 2024, dal precedente +0,2%.
Nella stessa area e mese, i prezzi alla produzione sono calati del 2,2% a fronte del -2% stimato e del -2,1% di ottobre.
L’omologo dato giapponese ha segnato un +0,3% su base mensile, come atteso, dopo il +0,5% di ottobre mentre, anno su anno, è salito del 2,7%, in linea al consensus e alla lettura precedente.
Attese stamane la produzione industriale italiana di ottobre, e, nel pomeriggio, dagli USA, le richieste mutui MBA.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,164 mentre il cambio dollaro/yen scende a 156,6. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,1%) a 62,0 dollari e il Wti (+0,1%) a 58,3 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 70 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,57%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Lottomatica (+1,5%), Prysmian (+1,1%), Tenaris ed Eni (entrambe +0,6%); in fondo, Buzzi (-3,3%), Ferrari (-3%) e Leonardo (-1,3%).

























