Le borse europee restano sottotono a metà seduta in linea ai futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,5% a 43.352 punti, come il Dax di Francoforte (-0,5%) e preceduto da CAC 40 di Parigi (-0,4%), Ibex35 di Madrid (-0,2%) e Ftse 100 di Londra (+0,1%).
Occhi sull’agenda macro con la produzione industriale italiana di ottobre calata dell’1% su base mensile, a fronte del -0,3% previsto e del +2,7% di settembre, e dello 0,3% anno su anno rispetto al +0,2% stimato e al precedente +1,4%.
Attese nel pomeriggio, dagli USA, le richieste mutui MBA.
Parallelamente, gli investitori restano focalizzati sulla Fed che, stasera, secondo le previsioni, annuncerà un taglio da 25 punti base. Alcuni operatori hanno tuttavia avvertito che la banca centrale potrebbe segnalare che rallenterà il ritmo di allentamento in futuro, in quanto l’inflazione ancora elevata e la mancanza di dati aggiornati a causa dello shutdown record hanno causato divisioni tra i funzionari. I mercati si attendono altre due mosse entro fine 2026, rispetto alle tre stimate appena una settimana fa.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,163 mentre il cambio dollaro/yen oscilla a 156,7. Tra le materie prime, petrolio ancora poco mosso con il Brent (flat) a 61,9 dollari e il Wti (+0,1%) a 58,3 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 72 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,60%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Prysmian (+2%), seguita da Lottomatica (+1,6%) e Campari (+0,9%); scivola in fondo Ferrari (-3%) dopo il taglio di target price da parte di Jefferies e Oddo, preceduta da Buzzi (-2,4%) e Leonardo (-2,2%).

























