Le borse europee chiudono positive con Wall Street che viaggia mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,5% a 43.702 punti, positivo come l’Ibex35 di Madrid (+0,8%), il CAC 40 di Parigi (+0,8%), il Dax di Francoforte (+0,8%) e il Ftse 100 di Londra (+0,5%).
Oltreoceano, il Nasdaq cede lo 0,9%, lo S&P 500 lo 0,2%, mentre il Dow Jones guadagna l’1,1%.
Occhi sulla politica monetaria con la Fed che, ieri sera, come previsto, ha tagliato i tassi di 25 punti base per la terza volta consecutiva. Il presidente Powell, il cui mandato terminerà a maggio, ritiene che nel 2026 occorrerà una sola riduzione contro le tre attese dagli analisti, a fronte di un aumento per il prossimo anno della stima di crescita del Pil dall’1,8% al 2,3%, con rallentamento dell’inflazione al 2,4% dal 2,6% previsto tre mesi fa.
Gli investitori restano allo stesso tempo intenti a valutare le prospettive sul settore tech dopo i conti sotto le attese di Oracle che ravvivano le preoccupazioni sulla sostenibilità del business dell’intelligenza artificiale a fronte di massicci investimenti.
Dall’agenda macro odierna, nella settimana al 6 dicembre le richieste settimanali di disoccupazione sono state 236mila, a fronte delle 220mila delle attese e delle 192mila della settimana precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,175 mentre il cambio dollaro/yen scende a 155,3. Tra le materie prime, petrolio in ribasso con il Brent (-2,0%) a 61,0 dollari e il Wti (-2,1%) a 57,2 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 69 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,53%.
Tornando a Piazza Affari, resta in vetta Cucinelli (+2,9%), seguita da Campari (+2,8%), Buzzi (+2,75%), Interpump (+2,7%); rimane in fondo Prysmian (-2,8%), preceduta da Leonardo (-2,8%), Saipem (-1,6%), Stellantis (-1,5%).
























