Avvio contrastato a Wall Street: dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq cede lo 0,7%, lo S&P 500 lo 0,4%, mentre il Dow Jones guadagna lo 0,55%.
Occhi sulla politica monetaria con la Fed che, ieri sera, come previsto, ha tagliato i tassi di 25 punti base per la terza volta consecutiva. Il presidente Powell, il cui mandato terminerà a maggio, ritiene che nel 2026 occorrerà una sola riduzione contro le tre attese dagli analisti, a fronte di un aumento per il prossimo anno della stima di crescita del Pil dall’1,8% al 2,3%, con rallentamento dell’inflazione al 2,4% dal 2,6% previsto tre mesi fa.
Gli investitori restano allo stesso tempo intenti a valutare le prospettive sul settore tech dopo i conti sotto le attese di Oracle che ravvivano le preoccupazioni sulla sostenibilità del business dell’intelligenza artificiale a fronte di massicci investimenti.
Dall’agenda macro odierna, nella settimana al 6 dicembre le richieste settimanali di disoccupazione sono state 236mila, a fronte delle 220mila delle attese e delle 192mila della settimana precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,164 mentre il cambio dollaro/yen scende a 155,0. Tra le materie prime, petrolio in ribasso con il Brent (-2,0%) a 61,0 dollari e il Wti (-2,0%) a 57,3 dollari al barile.
Nel comparto obbligazionario, infine, i rendimenti sui Treasury a 2 e 10 anni scendono rispettivamente al 3,50% e al 4,10%.
























