Le borse europee proseguono incerte a metà seduta con i futures di Wall Street in frazionale rialzo.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,4% a 44.617 punti, prudente come il Dax di Francoforte (+0,2%), il Ftse 100 di Londra (flat), il CAC 40 di Parigi (flat) e l’Ibex35 di Madrid (-0,1%).
Sguardo sull’agenda macro: a dicembre, in Italia, l’indice relativo al clima di fiducia dei consumatori si è attestato a 96,6 punti, in aumento, oltre le attese (96 punti), dai 95 punti di novembre.
In arrivo, nel pomeriggio, negli USA, il deflatore PCE, la spesa per consumi personali e il reddito personale.
Dati che dovrebbero fornire nuovi spunti sulle prossime mosse della FED.
Nel frattempo, la banca centrale giapponese, come previsto, ha aumentato il tasso di riferimento di 25 punti base allo 0,75%, ai massimi da 30 anni, mentre ieri la BCE ha lasciato invariato il costo del denaro.
Sul forex, l’euro/dollaro resta a 1,171; il cambio dollaro/yen sale a 157,3. Tra le materie prime, il petrolio si appiattisce con il Brent (flat) a 59,8 dollari e il Wti (flat) a 56,0 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund oscilla a 65 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,53%.
Tornando a Piazza Affari, Buzzi raggiunge in vetta Telecom Italia (entrambe +2%), seguite da Ferrari (+1,4%); scivola in fondo Campari (-1,2%), preceduta da Cucinelli e Unicredit (entrambe -0,8%).
























