Avvio prudente per le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 44.671 punti, poco mosso come il Dax di Francoforte (+0,1%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%), l’Ibex35 di Madrid (flat) e il CAC 40 di Parigi (flat).
Resta l’attenzione sulla politica monetaria dopo che la presidente della Fed di Cleveland, Beth Hammack, ha recentemente affermato di non vedere la necessità di modificare il costo del denaro, attualmente tra il 3,5% e il 3,75%, almeno fino a primavera 2026.
Sempre in tema di banche centrali, dai verbali relativi all’ultima riunione della Reserve Bank australiana si rileva che i funzionari hanno parlato di un possibile un rialzo dei tassi nel 2026 se l’inflazione dovesse essere più persistente del previsto.
Parallelamente, restano monitorate le questioni geopolitiche con l’aggravarsi delle tensioni tra Stati Uniti e Venezuela e con le autorità ucraine che hanno annunciato interruzioni di corrente in diverse regioni a seguito degli attacchi russi alle infrastrutture del paese. Zelensky ha comunque rassicurato che il “Piano di pace è pronto, molto vicini a un risultato concreto”.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,178 mentre il cambio dollaro/yen scende a 156,0. Tra le materie prime, petrolio stabile con il Brent a 62,1 dollari e il Wti a 58,0 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 66 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,54%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Stellantis (+1,3%) nonostante nei primi 11 mesi dell’anno le immatricolazioni del gruppo siano calate del 4,5% su base tendenziale, Fincantieri (+1%) e Leonardo (+0,9%); in fondo, Saipem (-1,1%), Campari (-0,6%) e Tenaris (-0,4%).

























