Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore Industriale.
Le borse europee proseguono a due velocità, con Piazza Affari confortata anche dalla rielezione di Mattarella che assicura stabilità anche al governo Draghi. Il Ftse Mib guadagna all’incirca lo 0,6%. Ben intonato come il Dax di Francoforte (+0,7%). Invariato il Cac 40 di Parigi, mentre il Ftse 100 di Londra cede lo 0,1% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,3%.
Thyssenkrupp potrebbe quotare la proprio controllata Nucera entro metà anno. Secondo quanto riferito, infatti, dal suo stesso CEO, Martina Merz, il gruppo industriale tedesco, con un focus sulla lavorazione dell’acciaio, deciderà nella prima metà di quest’anno se dare il via al procedimento sull’offerta pubblica iniziale della controllata specializzata sull’idrogeno.
“La nostra soluzione preferita è di andare in borsa con una parte dell’attività, restando azionista di maggioranza in modo da beneficiare della prospettive di crescita del business”, ha aggiunto Merz nel corso dell’assemblea degli azionisti. Thyssenkrupp Nucera, nuova denominazione di Uhde Chlorine Engineers, è controllata al 66% dal colosso siderurgico tedesco, mentre l’italiana De Nora detiene il restante 34%.
La società punta a raccogliere fino a 600 milioni di euro dalla vendita di nuove azioni in una possibile IPO quest’anno, scommettendo sul boom del settore dell’idrogeno. Si tratterebbe di una quota di circa il 10-20% sulla base di un range di valutazione tra 3 e 6 miliardi che gli analisti attribuiscono alla divisione.
Attualmente Thyssenkrupp Nucera è il principale fornitore al mondo di tecnologie a membrana cloro-alcalina necessarie per produrre idrogeno, che compete a livello di settore in Europa con il gruppo chimico britannico, Ineos, mentre gli altri due principali attori del segmento si trovano in Asia: la giapponese Asahi Kasei e la cinese Bluestar Beijing Chemical Machinery.
La Acciai Speciali Terni si accinge a tornare in mani italiane. È infatti prevista in Germania, ad Essen, la firma del passaggio della proprietà del sito siderurgico umbro dalla ThyssenKrupp al gruppo Arvedi.
Dal primo febbraio l’AST sarà quindi a tutti gli effetti italiana. Si tratta di un’operazione da diversi milioni di euro anche se le due aziende hanno deciso finora di non rivelare l’importo preciso del contratto. Con l’acquisizione di AST, e di un sito in Turchia previsto nell’accordo con ThyssenKrupp, il gruppo Arvedi diventerà un gruppo da circa 7 mila dipendenti in tutto il mondo.