Ieri il Ftse Italia Servizi Finanziari ha riportato un -1,3%,al di sotto dell’analogo indice europeo (-0,1%) e del Ftse Mib (-1,1%), non beneficiando della seduta positiva del comparto bancario (+0,3%).
Chiusura perlopiù negativa per le borse europee, in un clima appesantito dal profit warning di Snap che ha riacceso i timori di recessione. La volatilità resta elevata e gli operatori valutano le prossime mosse delle banche centrali, in un contesto minacciato dall’inflazione e dalla guerra in Ucraina. Negli Usa si attendono le minute della Fed, mentre in Europa ci si aspetta che la Bce effettui due ritocchi da 25 punti base a partire da luglio. Sotto le attese gli indici PMI preliminari di maggio dell’Eurozona e degli Usa.
Intanto l’euro si rafforza a 1,073 dollari, mentre sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund si attesta a punti base, con il rendimento del decennale italiano in area 2,96%.
Sul listino principale, resiste alle Exor chiudendo sulla parità.
Tra le mid fa meglio Banca Ifis (+0,1%) che ha ricevuto dalla Banca d’Italia la notifica di conclusione del periodico processo di revisione prudenziale (“SREP decision”) condotto sul Gruppo, alla luce del quale i requisiti di capitale sono risultati ampiamente superiori alle indicazioni di Banca d’Italia.
Tra le small, tra le peggiori Gequity (-3,7%) che ha archiviato il 2021 con una perdita netta di 2,7 milioni (-65mila euro nel 2020), dopo oneri finanziari netti per 1,1 milioni.
Il Cda ha aggiornato il Business Plan 2021-2026 del Gruppo, che prevede una crescita dei ricavi consolidati fino a 9,4 milioni nel 2026 (Cagr: +11,2%) e un incremento dell’Ebitda fino a 1,9 milioni nel 2026 (Cagr: +53,5%) e dell’Ebitda margin a fine piano al 20,9%.