Gli eurolistini chiudono deboli ad eccezione di Francoforte, mentre Wall Street procede in rialzo, con l’attenzione rivolta in particolare alle prossime mosse delle banche centrali e all’agenda macroeconomica.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 28.396 punti (-0,7%), in calo come il CAC 40 di Parigi (-0,4%), l’IBEX 35 di Madrid (-0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%). Chiude appena sopra la parità il DAX di Francoforte (+0,1%)
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna l’1,0%, lo S&P 500 lo 0,4% e il Dow Jones lo 0,3%.
Gli investitori continuano a monitorare le prossime mosse delle banche centrali. Il presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari ha dichiarato che è prematuro dichiarare vittoria sull’inflazione negli Stati Uniti. Parole che hanno contribuito a frenare l’euforia dei giorni scorsi e le speranze di rapidi tagli dei tassi di interesse da parte della banca centrale americana.
Sul fronte macro, intanto, la bilancia commerciale americana di settembre ha evidenziato un deficit di 61,5 miliardi, in peggioramento rispetto ai 58,7 miliardi di agosto, a fronte dei 59,8 miliardi delle attese.
Nel Vecchio Continente, i prezzi alla produzione dell’Eurozona sono aumentati su base mensile dello 0,5%, in linea con le attese, rispetto al +0,7% di agosto. Su base annua, l’indice è sceso del 12,4%, a fronte del -11,5% del mese precedente e del -12,5% del consensus.
Nello stesso mese la Germania ha registrato un calo della produzione industriale dell’1,4% m/m, rispetto al -0,1% del consensus e del mese precedente. Su base annua, il dato, corretto dagli effetti di calendario, ha registrato una contrazione del 3,7%, a fronte del -2,7% delle attese e del -1,9% di agosto.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,069, il dollaro/yen si rafforza a quota 150,49. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-3,0%) a 82,61 dollari e il Wti (-3,1%) a 78,35 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 182 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,49%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Recordati (+2,1%) in seguito alla pubblicazione dei conti trimestrali, Campari (+1,8%), Nexi (+1,1%), Poste Italiane (+1,0%). Chiudono in coda Cnh Industrial (-7,5%), in seguito ai risultati inferiori alle attese nel giorno dell’approvazione del delisting da Milano, Tenaris (-3,1%) , Fineco (-2,8%), Prysmian (-2,6%).