Mercati asiatici – Negativi in scia a Wall Street, pesano i rischi di deflazione cinese

Seduta negativa per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in rosso di venerdì a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente l’1,1 e lo 0,8%, in calo come Giappone con Nikkei a -0,7% e Topix -0,8%. Hong Kong a -1,9% in riapertura dopo essere rimasta ferma la scorsa seduta a causa di un tifone.

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -2,6%, lo S&P500 a -1,7% e il Dow Jones a -1%.

Sul sentiment cinese pesano i timori legati all’andamento dei prezzi e alla crescita del Paese in scia anche alle dichiarazioni dell’ex governatore della Banca Popolare Cinese Yi Gang secondo il quale Pechino dovrebbe concentrarsi sulla fine della deflazione.

Gli investitori restano nel contempo intenti a valutare il job report statunitense diffuso venerdì scorso alla ricerca di indicazioni sull’entità e il ritmo dell’allentamento monetario. Nuovi spunti dovrebbero arrivare dai dati sull’inflazione Usa in agenda mercoledì prossimo.

Il governatore della Fed Christopher Waller si è intanto dichiarato aperto a un potenziale  taglio più ampio ai tassi.

Sempre in tema di banche centrali, cresce l’attesa per la Bce che giovedì dovrebbe annunciare una riduzione del costo del denaro.

Dall’agenda macroeconomica, in Cina, ad agosto, i prezzi al consumo (CPI) sono saliti dello 0,6% su base annua, rispetto al +0,7% delle attese e al +0,5% di luglio. Nello stesso mese, i prezzi alla produzione (PPI) sono calati su base tendenziale dell’1,8%, dopo il -0,8% di luglio e rispetto al -1,5% del consensus.

In Giappone, il Pil finale destagionalizzato del secondo trimestre 2024 è salito dello 0,7% su base trimestrale, al di sotto del consensus e della rilevazione preliminare (entrambi a +0,8%).

Il dato annualizzato destagionalizzato evidenzia un aumento del 2,9%, inferiore alle stime degli analisti (+3,2%) e alla rilevazione preliminare (+3,1%).

Sul forex, l’euro/dollaro cala a 1,106 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 143,0. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,9%) a 71,7 dollari al barile e il Wti (+1%) a 68,4 dollari.