Unicredit – Previsto uno sconto del 30-40% del prezzo di emissione

Secondo indiscrezioni, advisor e vertici della banca di piazza Gae Aulenti starebbero ragionando sull’ipotesi di uno sconto del 30-40% del prezzo di emissione dei titoli, rispetto al valore delle azioni ex diritto di opzione. La notizia sta penalizzando il titolo a Piazza Affari. Alle 10:30 Unicredit registra un calo del 2% a 2,6 euro, contro una flessione dell’indice Ftse Italia Banche pari all’1,2%.

Secondo indiscrezioni di stampa, l’aumento di capitale di Unicredit potrebbe avvenire a un prezzo di emissione con uno sconto del 30-40% rispetto al prezzo teorico dopo lo stacco del diritto di opzione. Questa mattina a Piazza Affari, attorno alle 10:30, le azioni della banca guidata da Jean Pierre Mustier segnano un prezzo di 2,63 euro, in calo del 2%, contro la flessione dell’1,2% dell’indice Ftse Italia banche, sulla scia dei rumor sul possibile prezzo di offerta delle nuove azioni.

Uno sconto del 30-40% sul prezzo teorico dopo lo stacco del diritto di opzione porterebbe all’offerta delle nuove azioni a un valore compreso tra gli 1,2 e gli 1,3 euro. In ogni caso, si tratta di riflessioni preliminari da parte dei vertici della banca e degli advisor, nessuna decisione è stata ancora presa.

Domani si riunirà l’assemblea straordinaria di Unicredit per approvare l’aumento di capitale da 13 miliardi di euro, che dovrebbe partire in tempi brevi, probabilmente subito dopo l’approvazione dei conti 2016 in calendario per il 9 febbraio.

Intanto, alcuni top manager della banca di piazza Gae Aulenti hanno annunciato un taglio dei propri stipendi, seguendo l’esempio dato dall’ad Mustier, che, nel corso della presentazione del piano industriale agli analisti lo scorso 13 dicembre, aveva annunciato la decisione di ridursi la remunerazione del 40%, nell’ottica di condividere i sacrifici chiesti ad azionisti e dipendenti per il rilancio dell’istituto.

In particolare Giuseppe Vita, presidente del cda, e i vice presidenti Vincenzo Calandra Bonaura, Luca Cordero di Montezemolo e Fabrizio Palenzona hanno comunicato di volere ridurre del 40% la propria remunerazione complessiva annua, con decorrenza 1° gennaio 2017.