Mercati Asiatici – Deboli appesantite dalla discesa del dollaro

L’arretramento del biglietto verde è l’unico motivo di nota in una seduta incerta sui mercati continentali, in attesa della riapertura di Wall Street e del discorso dell’insediamento del nuovo presidente americano, previsto per fine settimana.

La divisa americana scivola sia nei confronti della moneta unica a 1,065, che rispetto allo yen a 113,68. Il rafforzamento di quest’ultimo penalizza in modo significativo l’indice della Borsa di Tokyo che risulta stamane la Piazza con il segno negativo più marcato (-1,5%).

In rosso si presentano anche Sidney e Shanghai che perdono entrambe lo 0,9%.

Modeste, al contrario, le performance positive con solo Taiwan che supera il mezzo punto percentuale (+0,6%), Hong Kong e Seul in rialzo dello 0,4% e Giacarta dello 0,2%, mentre Bombay scambia al momento invariata.

Modeste le variazioni tra le materie prime con il petrolio invariato a 52,4 dollari al barile e l’oro in frazionale rialzo sui massimi da inizio anno.

I mercati asiatici sono ancora condizionati dalle dichiarazioni del primo ministro britannico che ieri ha confermato in dodici punti le linee di uscita della Gran Bretagna dalla UE, in misura piuttosto netta. Tale programma rimane uno dei punti di tensione iniziale, successivamente brillantemente superato, dei mercati azionari nel 2016 ed ha coinciso anche con l’inizio della risalita dei tassi di interesse a livello planetario.