Generali – In leggero recupero in Borsa (+0,5%)

Il titolo Generali registra un lieve recupero a Piazza Affari, segnando alle 11:30 un +0,5% a 13,6 euro dopo il -0,8% registrato mercoledì. Philippe Donnet, Ad di Generali si è detto moderatamente soddisfatto di come è andato il 2016, risultato sostanzialmente in linea con le attese del piano strategico 2015/18. Il manager ha dichiarato che si sta portando avanti il lavoro per l’uscita dai Paesi meno redditizi in cui la compagnia triestina opera, cominciata con l’abbandono di Liechtenstein e Guatemala.

Le parole dell’Ad di Generali Philippe Donnet a margine del World Economic Forum di Davos riportano fiducia sul titolo a Piazza Affari. Oggi le azioni del colosso  di Trieste registrano in Borsa intorno alle 11:30 un recupero dello 0,4% a 13,6 euro dopo la perdita dello 0,8% subita ieri, leggermente meglio dell’indice di settore che guadagna lo 0,4%.

Ieri Donnet ha rassicurato sull’andamento della compagnia nel 2016, concludendo che è stato un anno abbastanza soddisfacente, in linea con il piano. Un buon risultato ottenuto nonostante la volatilità che ha condizionato i mercati finanziari e l’attuale contesto di bassi tassi di interesse. Al 30 settembre 2016 l’utile netto consolidato aveva superato 1,6 miliardi, sostenuto in particolare dalla ripresa avvenuta nel terzo trimestre (+6,4%).

Lo scorso novembre Donnet aveva presentato a Londra l’aggiornamento al piano strategico 2015-2018, i cui key driver finanziari sono i seguenti: una generazione di cassa cumulata di oltre 7 miliardi e la distribuzione di dividendi cumulati per oltre 5 miliardi al 2018.

Ieri manager ha dato degli aggiornamenti sul programma di uscita del gruppo dai Paesi meno redditizi dove il gruppo opera, uno dei punti chiavi per il miglioramento della performance operativa, da cui la compagnia si aspetta ricavi per circa 1 miliardo dalle cessioni.

Nell’aggiornamento del piano era stata dichiarata l’intenzione di uscire da 13-15 paesi. Allo stato attuale Donnet ha affermato che è stata completata l’uscita da Liechtenstein e Guatemala e che si sta lavorando per l’uscita da altri Paesi. Sul fronte costi, invece, il Leone di Trieste, si aspetta un risparmio di circa 200 milioni dalla razionalizzazione della macchina operativa.

Il piano era stato giudicato credibile da diversi analisti considerando anche la solida equity story del gruppo, caratterizzata sempre da una costante distribuzione di cedole. Infatti, molti broker avevano confermato o migliorato il loro giudizio a buy e in alcuni casi alzato il target price.

Intanto, riguardo alle voci che si rincorrono da tempo riguardo a una possibile acquisizione del Leone di Trieste da parte della compagnia assicurativa francese Axa più svolte mentite da Donnet, si è espressa Anna Finocchiaro, ministro dei Rapporti con il Parlamento. Il ministro ha sottolineato che l’eventuale operazione dovrebbe ricevere l’autorizzazione dell’Ivass oltre a quelle delle autorità europee.