Basicnet – Gli interventi a sostegno dei ricavi, riducono i margini nel 2016

Il gruppo torinese ha chiuso l’esercizio 2016 con ricavi consolidati per 135,2 milioni, in aumento di un punto percentuale rispetto al 2015, grazie all’inversione di tendenza registrata nel quarto trimestre,  che ha iniziato a raccogliere i frutti degli interventi effettuati a sostegno dei brand. Maggiori costi commerciali che hanno tuttavia contenuto in 21,5 milioni l’Ebitda (-32,8%), attestando l’Ebit a 15,2 milioni (-40,9%). Il risultato finale, che sarà comunicato nel CdA in agenda per il 22 marzo prossimo, dovrebbe tuttavia beneficiare degli effetti positivi derivanti dal patent box. A fine dicembre l’indebitamento finanziario netto era pari a 49,5 milioni (+4,1 milioni rispetto a un anno prima). Nell’esercizio le vendite aggregate dei licenziatari del gruppo hanno registrato un fatturato pari a 740 milioni (+1,3%), che ha generato royalties e commissioni di sourcing  per 46,4 milioni (in linea con il 2015).

La società guidata da Marco Boglione ha presentato i dati preliminari relativi all’esercizio 2016, in attesa di quelli definitivi che verranno esaminati dal CdA il prossimo 22 marzo. I ricavi consolidati hanno raggiunto i 135,2 milioni, registrando una crescita dell’1% rispetto al 2015.

Complessivamente le vendite aggregate sviluppate dal network di licenziatari del gruppo hanno raggiunto i 740 milioni, riportando un incremento dell’1,3% rispetto all’anno precedente. Un fatturato che ha determinato royalties attive e commissioni di sourcing per 46,4 milioni, in linea con il 2015.

La ripartizione geografica delle vendite vede uno sviluppo dei ricavi sul mercato americano (+45,4%) e su quello europeo (+2,4%), mentre l’instabilità politica e il calo dei consumi hanno comportato il  rallentamento di alcuni paesi asiatici, condizionando il fatturato dei rispettivi licenziatari.

Dopo aver chiuso i nove mesi in calo, i risultati delle vendite del gruppo evidenziano un’inversione di tendenza nel quarto trimestre del 2016 e segnano un’accelerazione registrando i seguenti incrementi: +16,2% nelle vendite aggregate dei licenziatari commerciali, +11,1% nelle vendite aggregate dei licenziatari produttivi e +8,5% nelle royalties attive e sourcing commission. Le vendite realizzate da BasicItalia e dalla controllata BasicRetail sono aumentate negli ultimi tre mesi dell’anno da 31,4 a 36,3 milioni (+15,4% a/a).

Un cambio di passo raggiunto grazie anche ad investimenti in comunicazione, sponsorizzazioni ed attività di marketing per 24,3 milioni (+25,6%), che confermano un’accentuata propensione al sostegno della diffusione dei marchi.

Maggiori costi che hanno tuttavia pesato sull’Ebitda ridotto da 32 a 21,5 milioni e sull’Ebit sceso a 15,2 milioni (-40,9% rispetto al 2015). La gestione chiude con un utile ante imposte pari a 14,9 milioni, inferiore di 11,5 milioni rispetto al dato di fine 2015.

Da rilevare che l’utile netto, che sarà reso pubblico nel prossimo mese di marzo, recepirà la porzione di agevolazione derivante dall’applicazione della normativa dei redditi derivanti dall’utilizzo di proprietà intellettuale (Patent Box), per la parte non assoggettata a ruling, riferita sia al 2016 sia all’esercizio 2015.

A fine dicembre scorso l’indebitamento netto consolidato ammonta a 49,5 milioni, in peggioramento rispetto ai 45,4 milioni di un anno prima. Il flusso monetario dell’attività di esercizio è pari a circa 12,4 milioni. Nel periodo sono stati rimborsati finanziamenti a medio termine e leasing finanziari per 8 milioni, pagati dividendi per 5,6 milioni, effettuato investimenti per circa 8,1 milioni e acquistate azioni proprie per circa 3,1 milioni.

Nel 2016 è proseguito lo sviluppo del canale retail con nuove aperture, da parte dei licenziatari, di negozi monomarca K-Way e Superga. Al 31 dicembre 2016, i punti vendita ad insegne Kappa e Robe di Kappa dei licenziatari nel mondo sono complessivamente 948 (dei quali 113 in Italia), quelli ad insegna Superga contano 170 punti vendita (dei quali 66 in Italia) e 37 i negozi a marchio K-Way (25 dei quali in Italia).

Ricordiamo che nel mese di marzo il gruppo ha siglato accordi per l’acquisizione in licenza di distribuzione esclusiva mondiale del marchio Briko, con opzione per acquisire il marchio entro giugno 2019.