Analisi tecnica – Astaldi, i segnali sono buoni ma serve lo scatto finale

Astaldi si trova a dover affrontare l’ultimo scatto in avanti per lanciare una tendenza al rialzo di medio termine, potenzialmente molto interessante.

Occorre tuttavia fare un passo indietro per spiegare bene la situazione. L’azione, il 13 agosto 2015, si trovava ai massimi storici di 10,88 euro. Purtroppo da quel giorno cominciò un’impressionante fase ribassista che portò il corso azionario di Astaldi verso il minimo di medio periodo del 26 settembre 2016 a 3,18 euro, con un crollo conseguente del 70%.

Da lì, Astaldi ha cominciato un rally che si è interrotto il 12 gennaio 2017 a 6,15 euro (+90%), in prossimità di una resistenza statica di medio lungo periodo (linea verde del grafico) che fin dal 2006 è sempre stata un difficile ostacolo da superare al rialzo.

Anche questa volta si è dimostrato tale, come testimonia la fase (accumulativa?) che ha portato l’azione in un trend laterale (area evidenziata di verde nel grafico) che si è interrotto nella seduta odierna con la violazione rialzista che ha portato l’azione fino al top intraday a 6,32 euro, salvo ritracciare e andare a stabilizzarsi a ridosso di 6,10/20 euro.

A creare ulteriori problemi, c’è poi una trend line dinamica ascendete abbastanza sporca (linea blu) partita con il minimo del l’12 marzo 2009 a 2,56 euro e creata dall’unione con l’ulteriore area di minimi battuti tra l’8 agosto e il 13 settembre 2012 a 3,68 euro, che sta passando (non a caso) in questi giorni dalle parti di 6,20 euro.

Dulcis in fundo, per non farsi mancare nulla, quota 6,13 euro rappresenta inoltre il 38,20% (secondo livello di Fibonacci) del ritracciamento del movimento ribassista partito dal massimo storico a 10,88 euro e terminato con il minimo a 3,18 euro.

Sarà dunque molto importante per Astaldi chiudere la settimana sopra il top segnato oggi, a 6,32 euro, il che equivarrebbe a rompere al rialzo su base settimanale ben due resistenze di notevole peso e il secondo  livello di Fibonacci

Se questo dovesse succedere, il titolo verrebbe proiettato verso la successiva resistenza statica a ridosso di 7 euro (linea viola), formata dal precedente massimo relativo segnato nel settembre 2014. Caso vuole che i 7 euro siano proprio il terzo livello di Fibonacci, ossia il 50% del famoso movimento ribassista. Ci sarebbe poi, come secondo target, la resistenza statica successiva (linea gialla) a ridosso di 8,40 euro ma sembra francamente un po’ presto parlarne.

Nella malaugurata ipotesi invece che il titolo non dovesse farcela a superare con decisione l’area di 6,30 euro, la situazione probabilmente si complicherebbe con il raggiungimento del supporto di brevissimo a 5,5 euro, per poi raggiungere il target short di breve/medio termine individuato nei massimi relativi d’inizio marzo 2016 a ridosso dei 5 euro.