Autostrade Meridionali – Balzo della gestione operativa nel 2016

Nell’esercizio 2016 Autostrade Meridionali, controllata al 59% da Atlantia, ha realizzato ricavi netti da pedaggio per 82,1 milioni, che segnano un incremento del 4,2% rispetto all’anno precedente. Aumento giustificato dalla crescita del traffico del 2016, un anno in cui i transiti hanno registrato un aumento del 4,61% rispetto al 2015.

Il progresso dei ricavi da pedaggio e la riduzione dei costi per servizi di manutenzione hanno elevato l’Ebitda del 21,6% a 32,2 milioni.

Dinamica positiva che si amplifica a livello di Ebit, in aumento del 60,7% grazie alla riduzione (-69,8%) degli accantonamenti a fondi, altri stanziamenti, svalutazioni e ripristini di valore.

L’utile netto mette a segno uno sviluppo del 61,7% a 15,1 milioni, rispetto ai 9,3 milioni dell’anno precedente.

La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2016 è positiva per 157,9 milioni, in aumento di 7,6 milioni rispetto all’ammontare di fine 2015. Gli investimenti realizzati nell’esercizio assommano a circa 0,3 milioni.

Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato di proporre all’assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo complessivo di 2,625 milioni, pari ad 0,60 euro per azione. Il pagamento partirà dal prossimo 26 aprile.

Commento

Si ricorda che la società è attualmente coinvolta nella gara per l’affidamento in concessione dell’autostrada A3, tratto che continua a gestire in proroga dal 2012, anno di scadenza della precedente concessione. Al momento si attende l’intervento del Consiglio di Stato per la risoluzione del conflitto di competenza.

In ogni caso, la prosecuzione dell’attività aziendale e la restituzione dei finanziamenti concessi alla società sarà garantita o dall’aggiudicazione in capo ad Autostrade Meridionali di una nuova concessione, o dall’incasso dell’indennizzo versato dal concessionario subentrante.

Autostrade Meridionali prevede un andamento della gestione stabile condizionato dal mancato riconoscimento da parte del Concedente di incrementi tariffari legati alla remunerazione degli investimenti pregressi, a fronte del quale la società ha presentato ricorso al Tar.

Intorno alle 16:45 il titolo vola in Borsa con un rialzo del 6,3% a 20,35 euro, sovraperformando il Ftse Italia Small Cap (+0,5%).