Smre (Aim) – La divisione Green Mobility traina la crescita nel 2016

Il CdA di Smre ha approvato i risultati 2016, che mostrano ricavi netti aumentati dell’8% a 9,8 milioni trainati dalla crescita della divisione Green Mobility. L’Ebitda pari a 1,1 milioni, mette a segno uno sviluppo del 72%, mentre l’Ebit permane negativo per 0,4 milioni (0,2 milioni nel 2015) e include 0,2 milioni di oneri sostenuti con la quotazione. Il deficit finale sale a 0,5 milioni dai 0,3 milioni di fine 2015. La posizione finanziaria netta presenta liquidità nette per 1,4 milioni, rispetto a 1,2 milioni di indebitamento netto di fine 2015, grazie ai 3,9 milioni di mezzi affluiti con il collocamento.    

Nel 2016, il gruppo attivo nello sviluppo di soluzioni tecnologiche nei settori Automation e Green Mobility, ha realizzato un volume d’affari di 9,8 milioni (+8%), il 65% del quale all’estero, dove le vendite sono aumentate del 21% a 5,1 milioni, grazie allo sviluppo in Europa, Asia e America. Diversamente in Italia, caratterizzata da un mercato ormai in via di saturazione, i ricavi sono diminuiti del 13 per cento.

Particolarmente positivo l’andamento della divisione Green Mobility, con un fatturato balzato a 1,2 milioni  dai 0,4 milioni del 2015, grazie al successo ottenuto dal lancio dei kit di elettrificazione e dall’acquisizione dei primi ordini. Sostanzialmente stabili invece a 8,6 milioni le vendite realizzate dalla divisione Automation, business storico, per effetto dello slittamento nei primi mesi del 2017 di alcune importanti commesse.

 

Alla positiva performance delle vendite ha fatto seguito un deciso sviluppo dell’Ebitda a 1,1 milioni (+72%), frutto in particolare di uno spostamento del mix di prodotti verso macchinari a più elevata marginalità nell’ambito della divisione Automation, nonché di un aumento della marginalità della divisione Green Mobility derivante dallo sviluppo di progetti e prototipi realizzati  nell’anno.

L’Ebit permane negativo per 0,4 milioni (0,2 milioni nel 2015) e include 0,2 milioni di costi legati al processo di quotazione, mentre il deficit finale sale a 0,5 milioni (0,3 milioni del 2015) risentendo anche delle perdite ascrivibili alle partecipate ancora in fase di startup.

Sul fronte patrimoniale il gruppo presenta liquidità finanziarie nette per 1,4 milioni, rispetto a 1,2 milioni di indebitamento netto di fine 2015, principalmente per le risorse finanziarie affluite con l’aumento di capitale effettuato nell’ambito dell’Ipo, con il quale sono stati raccolti 3,9 milioni. Operazione che ha consentito inoltre l’aumento del patrimonio netto a 9,9 milioni dai 5,1 milioni di fine 2015.