Impiantistica – Si rafforzano i conti del comparto nel 2016

Nel 2016 il fatturato complessivo realizzato dal settore ingegneria e impiantistica rimane sostanzialmente stabile a 33.126,8 milioni (-1% a/a). La flessione del 7,6% delle sales di Leonardo è stata solo in parte controbilanciata dalla crescita delle altre società del comparto, in particolare Astaldi e Fincantieri in rialzo del 5,2% e del 5,9 per cento. L’Ebitda aggregato aumenta del 14,9% rispetto al 2015, attestandosi a 3.825,6 milioni. L’indebitamento finanziario netto aggregato al 31 dicembre 2016 ammonta a 5.436,8 milioni con il rapporto debt/equity a 0,6 volte.

Ricavi: Nel 2016 le società del comparto Ing&Imp hanno evidenziato ricavi a/a sostanzialmente stabili a 33.126,8 milioni.

Risultato influenzato negativamente dall’andamento di Leonardo-Finmeccanica. La big cap dell’aerospazio e difesa infatti ha subito una flessione del fatturato nel periodo del 7,6% a 12.002 milioni per effetto della riduzione dei ricavi nel settore Elicotteri, dovuta alle difficoltà del mercato civile causate dal perdurare della crisi dell’Oil&Gas, delle variazioni di perimetro in particolare relative a DRS e FATA e dell’impatto negativo del tasso di cambio.

Fanno bene invece Astaldi e Fincantieri che crescono rispettivamente del 5,2% a 3.004,3 milioni e del 5,9% a 4.429 milioni. Il colosso romano delle costruzioni beneficia dell’andamento positivo dei ricavi in Europa (Turchia, Russia, Polonia, Romania), America (Canada, Stati Uniti, Cile) e Maghreb (Algeria), mentre il gruppo navalmeccanico italiano registra un forte incremento delle sales soprattutto della divisione shipbuilding  (+22,4% a 3.246 milioni).

Ebitda ed Ebit: a doppia cifra invece sono i rialzi del margine lordo aggregato e del risultato operativo 2016, rispettivamente a 3.825,6 milioni (+14,9% a/a) e a 2.563,9 milioni (+22% a/a). Trainanti i risultati di Prysmian che cresce a doppia cifra con Ebitda adjusted a 711 milioni (+14,1%) ed Ebit adjusted a 538 milioni (+13,7%). Fincantieri segna una svolta importante con il mercato di riferimento ormai uscito dalla crisi. L’Ebitda sale a 267 milioni dal rosso di 26 del 2015, trainata sempre dalla divisione Shipbuilding. Astaldi segna un rialzo del 6,9% del margine lordo a 379,9 milioni e del 14,7% a 317 milioni del risultato operativo.

Utile: Il risultato netto 2016 aggregato è in forte rialzo sul 2015 a 908,4 milioni (+39,6% a/a) grazie ai risultati riportati dalle big cap. Prysmian segna un incremento del 15% dell’utile a 246 milioni e Fincantieri passa dal rosso di 175 milioni del 2015 a 25 milioni. Bene anche Salini Impregilo che cresce del 37,4% a 59,9 milioni.

Rapporto Debt/Equity: si mantiene su buoni livelli il rapporto debt/equity aggregato a 0,6 volte, evidenziando dunque un buon livello di solidità finanziaria dei gruppi che lo compongono. In particolare oltre al buon andamento degli utili vi contribuisce la forte riduzione dell’indebitamento finanziario netto delle big cap. Leonardo vede un calo del 13,2% a 2.845 milioni (-13,2%) e Prysmian del 28,4% a 537 milioni.