Mercati – Ftse Mib a +3,8%, spread Btp-Bund in calo a 184 bp

Proseguono in forte rialzo le Borse europee, galvanizzate dall’esito del primo turno di votazioni in Francia. Intorno alle 12:05 il Cac 40 di Parigi guadagna il 4,4%, il Ftse Mib di Milano avanza del 3,8% a 20.485 punti, l’Ibex 35 di Madrid è a +3%, il Dax di Francoforte a +2,9% e il Ftse 100 di Londra a +1,8 per cento.

Alle urne transalpine hanno prevalso il liberal-socialista Macron e la leader di estrema destra Marine Le Pen, che si scontreranno al ballottaggio del 7 maggio per la conquista dell’Eliseo. Macron, che ha già ricevuto l’appoggio di Francois Fillon della destra gallista e Benoit Hamon del partito socialista, è nettamente favorito in tutti i sondaggi e dovrebbe prevalere sulla Le Pen, scongiurando il rischio di un’uscita della Francia dall’Eurozona.

Uno scenario che continua a favorire, sul Forex, la risalita dell’euro. La moneta unica si attesta a 1,087 nei confronti del dollaro e 119,7 sullo yen, mentre il cross con la sterlina è in aumento a 0,847. La valuta nipponica, ben comprata nelle fasi di maggiore avversione al rischio, cede terreno anche sul dollaro, con il cambio USD/JPY in rialzo oltre quota 110.

Sull’obbligazionario scendono i rendimenti dei titoli di Stato di Francia, Italia, Spagna e Portogallo, mentre risale il Bund allo 0,35 per cento. Il tasso del Btp in particolare cala al 2,19%, riducendo lo spread con l’omologo tedesco di 15 bp a 184 punti base.

Fra le materie prime il petrolio recupera circa un punto percentuale dopo il rallentamento della scorsa ottava, con Wti e Brent che risalgono rispettivamente a 50,1 e a 52,9 dollari al barile. In ribasso invece i metalli preziosi, con l’oro a 1.273 dollari l’oncia, dopo i guadagni delle ultime sedute alimentati dalle incertezze per l’attesa del voto francese e per le tensioni politiche tra Stati Uniti e Corea del Nord.

Sul fronte macro, in Germania, sono stati diffusi in mattinata gli indici Ifo di aprile, che hanno evidenziato un generale miglioramento della fiducia delle imprese tedesche, in aumento oltre le attese a 112,9 punti contro i 112,3 di marzo.

Molto positivo il sotto-indice sulla situazione economica corrente (121,1 punti rispetto ai 119,3 di marzo), mentre la componente relativa alle aspettative economiche dei prossimi sei mesi ha disatteso le stime calando a 105,2 punti dai 105,7 di marzo.

Tornando all’azionario, a Piazza Affari i bancari continuano a farla da padrone, con UNICREDIT a +10%, UBI a +7,4%, INTESA a +6,8%, BANCO BPM a +5,4%, MEDIOBANCA a +4,7% e BPER a +3,8 per cento.

Vola anche ENEL (+4,8%), che beneficia pure della riduzione dei rendimenti sui titoli di Stato italiani e dello spread nei confronti del Bund.

Restano più arretrati i titoli del listino principale che oggi staccano il dividendo, tra cui PRYSMIAN (+1,1%), ENI (+0,8%), RECORDATI (+1%), FERRARI (+0,7%), FINECO BANK (+0,3%) e BANCA MEDIOLANUM, invariata.

Scivola in fondo al listino anche MONCLER, flat, che potrebbe risentire della notizia secondo cui, con la manovra finanziaria di primavera, i marchi potrebbero essere esclusi dal Patent Box. La decisione non avrebbe sui bilanci un impatto immediato, bensì a partire dal rinnovo nel 2020.