Atlantia/Enav/Save – Gli effetti della “fine” di Alitalia sui player

Dopo la bocciatura da parte dei dipendenti all’accordo per il salvataggio di Alitalia con il 67% dei contrari, il Cda della compagnia ha approvato la richiesta di amministrazione forzata. Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo Economico, ha dichiarato che lo scenario più probabile è la nomina di un commissario speciale per 6 mesi. Periodo necessario a vendere o liquidare la società in quanto non è prevista la nazionalizzazione, ma non è esclusa tuttavia la possibilità di un’acquisizione da parte di vettori stranieri.

Questa notizia, come indicano gli analisti di Mediobanca, potrebbe avere un impatto su Atlantia in quanto la stessa detiene una partecipazione di circa il 4% nell’ex compagnia di bandiera.

Alitalia è anche il principale cliente di Aeroporti d Roma (Adr), con circa il 40% dei volumi di traffico di Fiumicino e circa il 30% dei ricavi aeronautici. Gli esperti della banca d’affari precisano “continuiamo a credere che i voli di Alitalia saranno rapidamente rimpiazzati da altri vettori, molto probabilmente i low cost, con un impatto negativo solo a breve termine per gli aeroporti italiani”.

Gli analisti di Equita ritengono che il rischio per Adr potrebbe essere uno slittamento del piano industriale di 1-2 anni (650 milioni di Ebitda al 2020). Gli esperti dalla sim indicano che “una soluzione con un operatore che si impegni sullo sviluppo di Fiumicino come hub (ad esempio Lufthansa con creazione di Adr come hub del sud Europa) possa essere più positivo per Adr. Rimane il rischio per la gestione della transazione (Alitalia vale 17 milioni di passeggeri pari al 33%) e un rischio sul credito di circa 100 milioni (0,3% della market cap) che la società vanta verso Alitalia”.

Alitalia è il secondo maggior cliente di Enav, generando circa il 14% dei ricavi. Tuttavia, le tariffe di Enav si basano su due parametri previsionali, i costi e il traffico, che consentono di mantenere il sistema regolato grazie a uno schema normativo che ripartisce con estrema precisione il rischio tra Enav e le aviolinee, riducendo al minimo l’esposizione al rischio traffico. Gli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni di traffico vengono infatti bilanciati alla fine di ogni anno attraverso meccanismi di aggiustamento, il cosiddetto “balances” sulle tariffe degli anni successivi.

Come aggiungono gli analisti di Equita, “Enav non addebita direttamente le tariffe ai vettori, ma è Eurocontrol che si occupa della gestione/recupero del credito, accreditando a Enav gli incassi ricevuti su base mensile”. Il rischio è, quindi, una potenziale perdita di crediti commerciali che gli esperti della sim stimano tra 10 a circa 15-17 milioni in alta stagione (l’1% della capitalizzazione di mercato di Enav).

Alitalia è la terza compagnia aerea del gruppo Save, con circa il 6% del traffico. Secondo gli esperti di Mediobanca pertanto “la cancellazione dei voli da e per l’aeroporto di Venezia potrebbe avere un impatto temporaneo contenuto sull’Eps, nell’ordine dell’1-4 per cento”.

Da tutto ciò di deduce che, tutti gli esperti del settore sono d’accordo nel prevedere che, “data la politica commerciale molto aggressiva di altri vettori in Italia (Ryanair/Easyjet), gli eventuali slot lasciati liberi da Alitalia verrebbero sostituiti in tempo breve”.