Mps – Probabile firma accordi nei primi 10 giorni di giugno

L’accordo su Montepaschi è vicino, ma su alcuni punti chiave si deve definire il punto di equilibrio tra le richieste delle autorità europee e la loro effettiva concretizzazione in piani operativi da parte della banca. Domani il cda dell’istituto guidato da Marco Morelli dovrebbe esaminare il piano industriale che recepisce le osservazioni della Dg Comp e l’Ad illustrerà ai consiglieri le criticità di tale proposta.

Tra i temi caldi vi è ancora quello del taglio dei costi. L’organo guidato da Margrethe Vestager avrebbe richiesto un target di income/ratio veramente basso, da primo della classe tra le banche italiane (attorno al 40%). Obiettivo ambizioso che implica tuttavia tagli del personale al limite dell’impraticabile, sia per il costo sociale sia per gli elevati oneri di ristrutturazione che implicherebbe e che andrebbero a toccare gli equilibri dell’impianto di ricapitalizzazione studiato. Oltre ad avere delle ricadute dal punto di vista organizzativo. Sulla questione tuttavia circolano cifre molto distanti dalla possibilità che siano previsti 5 mila esuberi, ad altre fonti che indicano in 10 mila persone la cifra di riferimento.

Altro elemento cruciale sul quale si stanno definendo gli ultimi dettagli dell’accordo sono le modalità della cartolarizzazione. Le autorità europee avrebbero chiesto che la maggioranza della tranche più rischiosa dell’operazione finisca in mani private, diverse da Mps. Tra i candidati, oltre al fondo Atlante, vi sarebbero Fonspa e Fortress, che già hanno effettuato la due diligence sul portafoglio in via di dismissione alla fine dell’anno scorso in vista del tentativo di salvataggio non andato in porto. I due operatori avrebbero avviato un aggiornamento della due diligence che dovrebbe concludersi il 9 giugno prossimo.