Generali – La strategia nell’asset management piace in Borsa

Generali, per voce del suo Ceo Philippe Donnet, ha spiegato in un’intervista come intende raggiungere l’obiettivo per fine 2020 di ottenere 300 milioni di utile netto, dagli 84 attuali, con masse gestite pari a 500 miliardi. Intanto a Piazza Affari sono arrivati alcuni ‘buy’ da parte di diversi broker.

Generali intende puntare con decisione sull’asset management, obiettivo su cui si incentra il piano di sviluppo presentato al mercato lo scorso 11 maggio. A ribadirlo è stato Philippe Donnet, Ad della compagnia triestina, in un’intervista.

La strategia mira a raggiungere entro il 2020 un risultato netto di 300 milioni per la divisione asset management e 500 miliardi di asset gestiti. A fine 2016 il Leone di Trieste ha riportato, nel comparto, un utile di 84 milioni con masse gestite pari a 450 miliardi.

Nel frattempo, il titolo sta iniziando ad evidenziare una piccola ripresa a Piazza Affari, dopo il minimo mensile toccato lo scorso 7 giugno al prezzo di 13,7 euro. Nella seduta di oggi le azioni del Gruppo assicurativo segnano un leggero incremento dello 0,5% a 14,58 euro (+6,5% dal minimo relativo). Oltre alle buone prospettive fornite dall’Ad, ad influenzare positivamente l’andamento delle azioni Generali sono arrivati, secondo quanto pubblicato da Bloomberg, alcuni report con giudizio ‘buy’. Uno del 12 giugno di Dz con un target price di 16,5 euro e uno di oggi da parte di Banca Imi con un prezzo obiettivo di 17,1 euro. Il 12 giugno Rbc ha dato un giudizio ‘sector perform’ con un target price a 15 euro.

Tornando alle parole di Donnet, per raggiungere l’obiettivo si punta ad aumentare la gestione attiva degli investimenti, in particolare nelle polizze unit-linked, con premi complessivi pari a 90 miliardi. Infatti, di questo ammontare, circa il 15% è gestito direttamente mentre per la restante porzione la compagnia assicurativa si avvale di società di gestione esterne.

Inoltre, la compagnia triestina punta ad aumentare la gestione per conto terzi, che oggi riguarda solo 8 miliardi di asset. Le possibilità di espandersi sono elevate, data la presenza di circa 4.000 assicurazioni in Europa, a cui si punta ad offrire una piattaforma multiboutique per i loro investimenti.

In pratica, il Leone di Trieste mira ad individuare piccole piattaforme, da integrare nel Gruppo, che investano in strumenti finanziari alternativi quali il private equity, il real estate ed il debt financing per le infrastrutture. Lo scopo è ampliare la gamma dei prodotti offerti.

Il manager francese ha sottolineato che dalla creazione della piattaforma trarrà benefici anche la controllata Banca Generali, la quale potrà aumentare le opportunità di diversificazione per la propria clientela.

Donnet prevede che i tassi di interesse si manterranno fermi nel prossimo triennio e che in base a come si muoveranno verrà deciso come posizionarsi sui titoli di Stato attualmente detenuti, pari ad un controvalore di 60 miliardi. Il Ceo ha ribadito comunque l’intenzione da parte del Leone di Trieste di voler diversificare gli investimenti.

Facendo riferimento ad un possibile contributo per il salvataggio delle due banche venete, il numero di uno di Generali ha precisato che la compagnia triestina non intende partecipare dopo aver già finanziato il fondo Atlante.