Atlantia/Sias – Raggiunto accordo tra Mit e Ue su estensione concessioni

Dopo l’incontro del 15 giugno tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) e la Comunità europea (Ce) è raggiunto un accordo sulla questione della remunerazione degli investimenti, in relazione alle richieste di prolungamento dei contratti per tre grandi concessionari italiani: Autostrade per l’Italia (Aspi), gruppo Gavio (Sias e Astm) e gruppo Toto (Autostrada dei Parchi).

È quanto riferiscono fonti di stampa, specificando che alcune partite sembrano sbloccate e restano da definire solo alcuni dettagli tecnici. Ma i tempi sono ancora lunghi: dopo questo accordo sostanziale, e definiti i dettagli tecnici, il Mit effettuerà una formale notifica a Bruxelles. Successivamente la Commissione ha sei mesi per rispondere, quindi il Mit dovrà concordare, firmare e approvare gli atti aggiuntivi con le società concessionarie.

La struttura delle estensioni autostradali si rifà al cosiddetto modello francese adottato dalla Ue per rinnovare alcune concessioni d’Oltralpe, che prevede un allungamento piuttosto moderato del periodo di concessione (massimo 7 anni), in cambio di maggiori investimenti e tariffe calmierate.

Nel dettaglio, sempre secondo la carta stampata, l’accordo con Bruxelles prevede l’estensione di 4 anni della concessione di Aspi (dal 2038 al 2042) in cambio di aumenti tariffari annui non superiori allo 0,5%, facilitando la realizzazione della Gronda di Genova, un investimento da 3,6 miliardi. L’opera è già nella convenzione di Aspi, ma né il Mit né la controllata di Atlantia sarebbero propense a far scattare i maxi-aumenti tariffari del 18% in 10 anni previsti per finanziarla.

Per quanto riguarda le società del gruppo Gavio (Sias e Astm), la Ue avrebbe dato il via libera alla proposta del Mit di prorogare di 4 anni la concessione Satap (A4 Torino-Milano), dal 2026 al 2030, in cambio di 350 milioni di investimenti per ultimare i lavori della A33 Asti-Cuneo nel tratto non coperto dal Pef (lotto II.6 di Alba). Un importo minore rispetto a quello precedentemente pattuito (600 milioni) in quanto sostituisce la maxi-galleria con una tratta all’aperto. La concessione della Asti-Cuneo verrebbe poi ridotta dal 2043 al 2030.