Oil & Gas – Settore ai minimi del 2004, lo scenario resta complesso

Molti investitori tornano a interrogarsi se sia o meno arrivato il momento di considerare investimenti nel settore oil. Il motivo è ricollegabile al crollo delle quotazioni del prezzo dell’oro nero, con le quotazioni dei titoli del comparto oil services scese consistentemente negli ultimi giorni.

Dal grafico di Bloomberg riportato qui di seguito emerge chiaramente che il peso del settore nell’indice Americano S&P è tornato ai livelli minimi del 2000-2004; nello stesso periodo i prezzi del petrolio erano compresi fra 20 e 40 dollari al barile.

Le quotazioni potrebbero scendere nuovamente sotto i 40 dollari, ma in questo caso rispetto al 2000-2004 le conseguenze per il settore sarebbero molto superiori vista l’enorme capacità produttiva generata sin da allora.

Le società sotto pressione e probabilmente ancora per un lungo periodo saranno le oil services tradizionali come Saipem, nonostante negli anni abbia intrapreso una strategia di diversificazioni  per arginare la crisi. Le meno penalizzate dovrebbero rimanere  le oil majors, almeno in termini relativi,  dato che riescono a fare leva sul taglio degli investimenti preservando il flusso di dividendi. Tutto questo con sempre maggiori sacrifici.

Sempre in termini relativi potrebbero uscirne meno penalizzate società  come Tenaris rimanendo legate al ciclo di produzione di shale oil in America del Nord. Shale oil che ha ripreso a produrre in maniera importante, ma che potrebbe ora ridurre l’accelerazione a causa del recente ritracciamento della materia prima fino a possibili stop qualora il prezzo del petrolio  dovesse riportarsi al di sotto dei 40 dollari al barile per un periodo prolungato.