Mercati Usa – Partenza piatta, in luce American Airlines sull’interesse del Qatar

Avvio poco mosso per Wall Street, con i tre indici principali che dopo pochi minuti di scambi viaggiano poco distanti dalla parità nonostante il lieve recupero del greggio.

Il petrolio tenta infatti un timido rimbalzo con il Brent (+0,8%) a 45,2 dollari e il Wti (+0,5%) a 42,7 dollari, mantenendosi comunque in prossimità dei minimi di sette mesi toccati ieri in un mercato che rimane fortemente ribassista.

Intanto il dollaro si prende una pausa dal rally innescato dalle prospettive di ulteriori rialzi dei tassi di interesse dopo i commenti da falco di alcuni membri della Fed, con il cambio EUR/USD poco mosso a 1,116 e l’USD/JPY sostanzialmente stabile a 111,2.

Oggi, intanto, i repubblicani dovrebbero rendere pubblica la loro versione della riforma sull’healthcare, con il Congressional Budget Office che dovrebbe analizzarla entro l’inizio della prossima settimana, così da permettere un possibile voto al Senato prima del 4 luglio.

Prosegue, infine, la discesa dei rendimenti obbligazionari, con il tasso sul T-bond che riparte dal 2,14 per cento.

Tornando a Wall Street, spicca AMERICAN AIRLINES (+3,7%) dopo aver comunicato che Qatar Airways sarebbe interessata a rilevare una quota del 10% del capitale della compagnia texana, in un investimento che alle attuali quotazioni vale oltre 2 miliardi di dollari.

Denaro anche su ORACLE (+10,8%), in scia a risultati trimestrali superiori alle attese e la revisione al rialzo delle stime sul trimestre in corso, e su STAPLES (+5,1%), sulla notizia che il fondo di private equity Sycamore Partners sarebbe in trattative avanzate per acquisire la società per circa 6 miliardi di dollari.

Ben impostata anche NOVARTIS (+3,2%) dopo che il suo farmaco ha mostrato una sorprendente efficacia nel ridurre i rischi cardiovascolari per pazienti sopravvissuti ad un attacco di cuore.

Infine, debutta oggi al Nyse ALTICE USA, che ha raccolto 1,9 miliardi di dollari con l’Ipo, la seconda più grande negli Stati Uniti dall’inizio dell’anno, fissando il prezzo delle azioni a 30 dollari rispetto al range iniziale di 27-31 dollari.