Utility – In un’ottava in calo, spiccano tra le Big A2A (+1,7%) e Italgas (+1,2%)

Nelle ultime cinque sedute il comparto delle utility e rinnovabili ha ceduto complessivamente l’1%, al pari del corrispondente indice Euro Stoxx 600 Utilities. Tra le società a maggiore capitalizzazione spiccano A2A (+1,7%) e Italgas (+1,2%). Nello stesso arco temporale, Ftse Mib ha chiuso in frazionale calo dello 0,5% chiudendo l’ottava a 20.834 punti, sostanzialmente in linea con i principali indici europei, ad eccezione del Cac 40 di Parigi che la scorsa settimana ha registrato un rialzo dello 0,1 per cento.

Le principali Borse europee hanno chiuso la scorsa ottava con il segno meno per ad eccezione del Cac 40 di Parici (+0,1%). A Piazza Affari il Ftse Mib nelle ultime 5 sedute ha ceduto un frazionale 0,5% a 20.834 punti. E’ andata peggio al Ftse Italia Servizi Pubblici che dopo il -0,6% di venerdì ha ceduto complessivamente l’1%, al pari del corrispondente indice europeo Stoxx 600 Utilities.

Si segnala che all’inizio della settimana hanno staccato i dividendi Terna (saldo di 0,1339 euro), Acea (0,62 euro), Hera (0,09 euro) e Iren (0,0625 euro).

le Big Cap A2A la multi-utility controllata congiuntamente dal Comune di Brescia e da quello di Milano dopo avere toccato giovedì  il nuovo massimo del 2017 a 1,538 euro, ha chiuso l’ottava riportando un rialzo dell’1,7% a 1,52 euro. A trainare il titolo sembrano principalmente le possibili operazioni di M&A che potrebbero chiudersi nelle prossime settimane. Ancora nulla in merito all’incontro dei  vertici della più grande multi-utility d’Italia e i top management di Acsm-Agam, di Aspem Varese e di Azienda Energetica Valtellina e Valchiavenna (Aevv) per discutere gli aspetti industriali relativi alla creazione di una maxi-utility della Lombardia. Un deal che potrebbe consentire al gruppo di A2A, sulla base delle stime degli analisti, di aumentare l’Ebitda di circa il 5% su base annua, senza considerare le possibili sinergie.

Bene impostata anche Italgas, il cui progresso delle ultime cinque sedute è stato pari all’1,2% chiudendo a 4,65 euro.

Enel il gruppo con la più elevata market cap del listino italiano pari a oltre 49,8 miliardi di capitalizzazione nella scorsa ottava ha ceduto lo 0,4% a 4,90 euro. Si segnala  che in settimana i vertici di Open Fiber, società controllata dallo stesso colosso elettrico tricolore e da Cassa Depositi e Prestiti hanno affermato la possibilità di raggiungere 1 miliardo di euro di fatturato nel 2026 con un Ebitda di 750 milioni. Gli stessi hanno inoltre reso noto che sono in corso contatti con 15 banche statunitensi ed europee (italiane comprese) per un project financing da circa 3 miliardi di euro (da chiudere entro l’anno).

Le Mid Cap hanno chiuso la scorsa ottava tutte in territorio negativo. Si ricorda che Iren (-2,5% a 2,14 euro) mercoledì ha comunicato che non si è verificata la condizione sospensiva riguardante la richiesta di rimborso anticipato del project financing concesso a TRM – Trattamento Rifiuti Metropolitani SpA, nell’ottobre 2008 per finanziare la costruzione e gestione del termovalorizzatore di cui la società è proprietaria.

Nell’ultima ottava Hera ha ceduto il 5,6% a 2,81 euro dopo la seduta particolarmente debole di venerdì (-2,6%) in scia all’ l’Accelerated Book Building dell’1,7% del capitale sociale, avviato da 13 comuni azionisti pubblici e riservato ad investitori qualificati in Italia e ad investitori istituzionali all’estero. L’operazione è avvenuta a 2,79 euro per azione, riflettendo uno sconto del 3,3% rispetto al prezzo di chiusura di ieri pari a 2,886 euro. Il corrispettivo della vendita ammonta complessivamente a circa 71,7 milioni. Gli azionisti pubblici, aderenti al patto parasociale in essere, si sono impegnati con il Sole Bookrunner a non vendere ulteriori azioni Hera per un periodo di 90 giorni, senza il preventivo consenso del Sole Bookrunner come da prassi di mercato.

Nel segmento delle Small Cap, solo due titoli hanno chiuso in positivo. Gli acquisti hanno interessato in particolare  Edison Rsp (+9,1% a 0,92 euro), mentre ErgyCapital ha guadagnato un frazionale lo 0,4% a 0,07 euro.