Mercati – Milano la migliore in Europa, per la Bce Draghi è stato frainteso

Borse europee contrastate, guidate dal Ftse Mib in rialzo dello 0,5% in area 20.900 punti. Intorno alle 16:00, dopo l’avvio positivo di Wall Street, il Ftse 100 di Londra (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,4%) ed il Cac 40 di Parigi (-0,2%) scambiano poco sotto la parità mentre l’Ibex 35 di Madrid guadagna lo 0,2 per cento.

Nel frattempo, da fonti interne alla Bce sarebbero giunte alcune precisazioni in merito al discorso di ieri di Mario Draghi. Le parole del governatore, infatti, sono state interpretate dai mercati come una parziale apertura alla riduzione degli stimoli monetari, provocando una risalita immediata dell’euro e dei rendimenti obbligazionari.

Una reazione evidentemente troppo brusca, poiché Draghi si era limitato a sottolineare la ripresa economica in corso, confermando l’atteggiamento prudente e la necessità di stimoli monetari per sostenere l’inflazione.

Alla luce di questo parziale dietrofront l’euro è arretrato momentaneamente rispetto alle altre valute, salvo poi riportarsi in prossimità dei massimi di 16 mesi in area 1,136 dollari e 127,4 yen.

Si ferma anche il sell-off sui titoli obbligazionari, con i rendimenti che scendono dai livelli della seduta precedente. Il tasso sul Btp torna così al 2,02% mentre lo spread con il Bund tedesco è in lieve calo a 165 punti base.

Sul fronte macroeconomico, sono stati diffusi i dati sulla massa monetaria M3 dell’Eurozona (+5% su base annuale) e le stime preliminari dell’Istat sui prezzi al consumo di giugno. I dati armonizzati all’Ue hanno deluso le aspettative, segnando una flessione mensile dello 0,2% ed un incremento tendenziale dell’1,2% (a fronte di una lettura mensile stabile ed una crescita annua dell’1,4% stimate dagli analisti).

Negli Stati Uniti sono state pubblicate le statistiche sulle scorte all’ingrosso di maggio (+0,3% su base mensile). In programma anche i dati Eia sulle scorte di petrolio, dopo che le statistiche preliminari dell’Api hanno mostrato un aumento settimanale sia per le scorte di greggio sia per quelle di prodotti derivati. Nel frattempo, Wti e Brent scambiano poco mossi rispettivamente a quota 44,2 ed a 47 dollari al barile.

A Piazza Affari spicca FINECO a +2,9%, seguita da UNICREDIT a +2,8% e BUZZI a +2,4% per cento. Ben intonati tra i bancari anche INTESA (+1,6%), che intenderebbe chiudere entro la fine del prossimo mese la questione relativa agli esuberi di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, BANCO BPM a +1,4% e MEDIOBANCA +1,2 per cento.

In rialzo pure MEDIASET (+2%) dopo l’approvazione del bilancio 2016 e del piano di buyback fino a un massimo del 10% del capitale sociale.

In fondo al listino scivola YNAP (-2,4%). Ancora in rosso FERRARI (-1,5%) e STM (-1,3%).