Banche Usa – Ricavi in crescita nel 2Q 2017, soffre il trading

Le cinque grandi banche d’affari americane chiudono il secondo trimestre 2017 con risultati sopra le attese, confermando la solidità e la competitività di un settore che nelle scorse settimane ha passato gli stress test della Fed.

Allo stesso tempo, la maggior parte degli istituti ha mostrato criticità nell’ambito dell’attività di trading, riportando contrazioni, rispetto al secondo trimestre 2016, comprese tra il 17% di Goldman Sachs e il 3% di Morgan Stanley. Unica eccezione Jp Morgan che ha mostrato profitti di trading in progresso del 9 per cento.

Tali dinamiche sono fondamentalmente ascrivibili alla stabilità raggiunta dai mercati finanziari da inizio anno.

Le difficoltà nel trading, comunque, sono state più che assorbite dalla diversificazione delle fonti di ricavo, riducendo la dipendenza dal trading, e dallo sviluppo di attività considerate più affidabili, come per esempio la gestione patrimoniale.

Nello specifico, Morgan Stanley ha riportato ricavi in aumento del 7% grazie ai risultati delle attività di wealth management; Bank of America in progresso del 7,2% e Citigroup del 2% sostenuti dalle divisioni consumer e global banking; Jp Morgan del 5% per l’apporto del margine d’interesse in presenza della crescita dei tassi e dell’aumento dei prestiti concessi. Fa eccezione Goldman Sachs, i cui ricavi sono rimasti sostanzialmente stabili (-0,6%) nonostante la tenuta della divisione investing & lending.

Dal lato dei costi, le politiche di contenimento implementate dagli istituti hanno portato i loro frutti. Migliora, infatti, l’efficienza soprattutto in Bank of America con un cost income ratio del 60,1% rispetto al 63,3% del secondo trimestre 2016, recupera uno 0,7% anche Goldman a 68,2% e lo 0,4% Citigroup a 58,7 per cento. Pressoché invariato il rapporto di Morgan Stanley, la meno efficiente dei cinque colossi, al 72,2%, mentre Jp Morgan presenta la migliore struttura dei costi, seppure riducendo la propria efficienza dell’1% con un rapporto pari al 56,9 per cento.

Un andamento che si è riflesso positivamente sugli utili delle maggior parte delle banche prese in considerazione.  La migliore è Jp Morgan con un utile netto in progresso del 13% a 7 miliardi, mentre rimane invariato a 1,8 miliardi quello di Goldman Sachs. Diversamente, il risultato di Citigroup arretra del 3% a 3,9 miliardi. L’utile per azione è sopra le attese per tutti gli istituti.

Infine, le performance borsistiche da inizio anno mostrano un’accelerazione in particolare per Citigroup (+12,2%) e Morgan Stanley (+10,3%). Goldman Sachs, invece, evidenzia un calo del 6,9 per cento. Complessivamente, da inizio anno, la media del progresso delle cinque banche risulta pari al 6 per cento.

Fonte: Bloomberg; Performance da inizio anno