Oil&Gas – Nel 2018 l’output oil Usa segnerà nuovi massimi a 9,9 mln b/d

La produzione totale di petrolio greggio statunitense avrà una media di 9,3 milioni di barili al giorno nel 2017, in incremento di 0,5 milioni di b/d rispetto al 2016. Nel 2018 la stessa dovrebbe raggiungere una media di 9,9 milioni di b/d, il che supererebbe il record precedente di 9,6 milioni di b/d effettuato nel 1970. Questo è quanto riporta l’Eia nel suo ultimo report “week in petroleum”.

Come si evince dall’immagine sotto, la maggior parte della crescita dell’output oil degli Stati Uniti dal giugno 2017 fino alla fine del prossimo anno dovrebbe provenire dalle formazioni rocciose shale all’interno della regione Permian in Texas e dall’off-shore del Golfo del Messico.

Protagonista indiscusso di questo forte incremento dell’output rimane come avevamo scritto nell’articolo “Oil&Gas – Il settore senza spinta ed impantanato nell’oro nero”  la regione del Permian. Questa dovrebbe produrre 2,9 milioni di b/d di petrolio entro la fine del 2018, circa 0,5 milioni di b/d al di sopra del livello di produzione stimato a giugno 2017, rappresentando così quasi il 30% della produzione totale di petrolio statunitense nel 2018. Un’area da 53 milioni di ettari che si estende dal bacino del Permian nella parte Ovest del Texas fino al Sud-Est del New Messico.

Ricordiamo che, secondo i dati baker hughes, a giugno di 915 impianti di trivellazione on-shore, 366 sono del bacino del Permian. L’Eia stima che questo numero sia destinato a diminuire nel breve periodo (345 unità nella seconda metà del 2017) per poi crescere a 370 entro la fine del 2018. La ragione di questo incremento non è solo da attribuire al rialzo delle quotazioni del Wti a partire dai minimi del febbraio del 2016, ma anche al fatto che gli operatori dell’area hanno mantenuto cash flow positivo grazie ai minori costi e alla maggior produttività degli impianti, viste le caratteristiche geologiche. Inoltre gli operatori hanno aumentato le attività di hedging fissando la vendita futura a prezzi superiori ai 50 dollari. La disponibilità di cassa rimarrà probabilmente la ragione principale del futuro incremento del numero di pozzi nell’area.

Commento

A nostro avviso, quanto riportato dall’Eia non fa che confermare la necessità di manovre aggiuntive da parte dei Paesi Opec e alleati.

Ricordiamo infatti che lunedì prossimo 24 luglio si terrà a Sanpietroburgo la riunione del Comitato di monitoraggio sui tagli a cui sono state invitate Libia e Nigeria. Paesi la cui produzione è cresciuta in maniera importante negli ultimi due mesi. L’obiettivo è quello di mettere un tetto alla produzione anche di questi due Paesi.