Snam – Molto positivo il 1° sem. 2017 senza Italgas

Nel periodo gennaio-giugno dell’anno in corso, il gruppo che gestisce la rete di trasposto del gas in Italia ha registrato un fatturato di 1,27 miliardi di euro, in aumento dell’2% su base annua, grazie soprattutto alle maggiori entrate nel business del trasporto del gas (+2,2% su base annua), con in contributo dell’attività di stoccaggio limitato al +1,4% rispetto al 1° sem. del 2016.

Ricordiamo che i volumi di gas immesso in rete nei primi sei mesi dell’esercizio in corso ammontano a 38,08 miliardi di metri cubi, in aumento di 4 miliardi di metri cubi rispetto allo stesso periodo del 2016 (+11,7%) per effetto della maggiore domanda di gas in Italia (9,6% su base annua), registrata in tutti i settori, rispettivamente nel settore termoelettrico (+21,2% su base annua), a fronte principalmente della riduzione della produzione di energia idroelettrica e del proseguimento del fermo di alcuni impianti nucleari francesi nei primi due mesi dell’anno, industriale (+7,3% su base annua) e residenziale e terziario (+3,0% su base annua).

L’utile operativo registrato dal gruppo guidato da Marco Alverà nei primi sei mesi del 2017 è stato pari a 714 milioni, in aumento del 3,6%, rispetto all’utile operativo pro-forma rettificato dello stesso periodo del 2016. Alla base di questo miglioramento i maggiori ricavi attribuibili principalmente al settore trasporto, accompagnati dalla riduzione dei costi operativi, i cui effetti sono stati in parte compensati dall’incremento degli ammortamenti e delle svalutazioni di periodo, dovuto essenzialmente agli ammortamenti derivanti dall’entrata in esercizio di nuove infrastrutture. Nel dettaglio, la contrazione dei costi operativi è legata al venir meno degli oneri correlati all’operazione di separazione di Italgas da Snam (circa 6 milioni), alle minori minusvalenze da radiazioni di asset e agli impatti del Piano di efficienza, quantificabili in circa 5 milioni.

L’utile netto conseguito da Snam nel 1° semestre del 2017 è stato pari a 504 milioni, in aumento del 18% rispetto all’utile netto pro-forma rettificato del 1° semestre 2016 grazie all’incremento del risultato della gestione caratteristica, ma anche dell’ottima performance al di sotto della gestione operativa. Nel dettaglio, gli oneri finanziari netti sono diminuiti del 21,8% su base annua sia per la riduzione dell’indebitamento medio di periodo sia per la contrazione del costo medio del debito che ha beneficiato delle azioni di ottimizzazione poste in atto nel 2016 (operazione di liability management) e 2017 (operazioni di funding). In forte progresso (+25,7% su base annua) anche i proventi delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto, mentre la riduzione del carico fiscale al 26,6% al 30,2% del conto economico pro-forma rettificato del 1° semestre del 2016 – consentita dal taglio a partire dall’1 gennaio 2017 dell’aliquota Ires dal 27,5 al 24,0% – ha consentito alla voce imposte di diminuire dell’1,1%, nonostante l’incremento del 12,3% dell’utile pre-imposte.

Sul fronte dello stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2017 è stato pari 11,18 miliardi, in aumento dell’1,1% rispetto al 31 dicembre scorso, nonostante il pagamento del dividendo (circa 718 milioni), l’acquisto di azioni proprie (202 milioni) e il balzo del 30% su base annua degli investimenti tecnici che sono stati pari a 425 milioni. Di questa cifra 378 milioni sono stati destinati ai Capex nell’attività di trasporto e i rimanenti 42 milioni a quelli nello stoccaggio.