Dall’export una spinta alle nuove matricole. Ambasciatori promotori del made in Italy

La Pirelli, ormai prossima al rientro in Piazza Affari, ha ospitato la chiusura della XII Conferenza degli Ambasciatori. Incontri anche in Assolombarda. Il made in Italy promosso dai diplomatici una priorità per il Paese. Tutto avrà un effetto positivo anche sulla Borsa in quanto favorirà l’ingresso di nuove imprese.

Difendere il marchio Italia nel mondo. Il “Vivere all’italiana” sta mietendo, negli ultimi  mesi, successi record nell’export, con numeri a doppia cifra a oltre 427 miliardi di euro, con una crescita fino a marzo 2017 del 14,5% rispetto allo stesso periodo del 2016. E’ il nuovo leitmotiv del programma “La Farnesina incontra le imprese” nell’ambito del rafforzamento internazionale del made in Italy, che ha visto incontri con oltre 400 imprese in ogni regione.

Iniziativa importante per il nostro Paese, messa in rilievo soprattutto dalla XII Conferenza degli Ambasciatori, che li ha visti protagonisti, in questi giorni, nell’ultima tappa a Milano e in Assolombarda, nel vasto programma per la promozione del sistema Italia nel mondo. Al loro fianco emblemi dell’eccellenza industriale italiana come Pirelli  – in grande rilancio in vista del suo rientro in Borsa, previsto per ottobre di quest’anno –  ed FCA che si è impegnata come testimonial globale dell’industria tricolore. Sede degli incontri l’Hangar Bicocca.

Complice la ripresa degli investimenti in alcuni mercati emergenti, la neutralizzazione del ciclo avverso del petrolio e il deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro, il nostro export – secondo gli analisti – si prepara dunque a un cambio di marcia sostanziale, mettendo a segno, dopo la performance moderata del 2016 (+1,2%), una crescita a un tasso medio del 4% nei prossimi quattro anni, fino ad attestarsi, nel 2020, su un valore di 489 miliardi di euro. Contemporaneamente, aumenterà l’incidenza dell’export di beni e servizi sul Pil, che già salita dal 25,8% del 2010, al 30,4% del 2016, arriverà al 32,4% entro il 2020.

Numeri che non possono non avere impatti positivi anche sulla Borsa Italiana e sull’AIM, il mercato dedicato alle piccole e medie imprese del nostro Paese. Sono loro, infatti, le maggiori protagoniste di questi successi e a loro, in modo specifico, si rivolge il programma d’internazionalizzazione del ministero degli Esteri e della Cooperazione, con un investimento di oltre 300 milioni di euro, rivolto proprio alle imprese. Tutto nell’ambito di un vasto programma per promuovere il marchio Italia, dalla lingua al design, dalla tecnologia all’arte, dalla cucina all’archeologia, al turismo e alla moda.

“Dobbiamo imparare a raccontare meglio il nostro Paese rafforzando il dialogo tra sistema produttivo e corpo diplomatico – ha detto Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda –. Serve pertanto una strategia per l’internazionalizzazione condivisa tra governo, istituzioni e imprese perché l’accesso ai mercati internazionali è fondamentale per la crescita delle aziende italiane. Gli imprenditori possono e devono diventare una risorsa preziosa, a supporto della Farnesina, nella promozione del nostro Paese. Basti pensare che sono oltre 30 mila le imprese estere partecipate da aziende italiane”.

Un valore quello del made in Italy, che ci vede all’apice di ogni classifica nell’eccellenza di prodotto a livello mondiale e che ci pone come indiscussi protagonisti dell’industria mondiale. E’ emerso dalla ricerca Ipsos “Be-Italy”, illustrata durante l’incontro in Bicocca – che ha svelato come nel mondo l’Italia sia sempre tra le nazioni più conosciute e apprezzate per lo stile di vita, l’eleganza, le bellezze e la sua raffinatezza – e dalla presentazione del “Global Attractiveness Index” da parte di The European House-Ambrosetti, che ha sottolineato come sia globalmente altissimo il valore del “marchio Italia”.

Milano è stata scelta come simbolo dell’eccellenza industriale italiana e gli ambasciatori si sono impegnati a diventare ambasciatori economici dell’Italia nel mondo. Il loro sostegno e quello della rete diplomatico-consolare alle nostre aziende vale l’1% del Pil.  E non è poco.

“ La vocazione all’internazionalizzazione che ha contraddistinto Pirelli  fin dalla sua nascita – ha dichiarato Marco Tronchetti Provera, amministratore delegato e vice presidente esecutivo Pirelli – può essere un esempio di azienda globale che rappresenta il nostro Paese in tutto il mondo, attraverso la sua presenza industriale, i suoi prodotti e la notorietà del suo marchio. Un percorso di sviluppo che ha sempre visto la partecipazione delle sedi diplomatiche del nostro Paese, il cui impegno all’internazionalizzazione delle nostre imprese è costante e determinanate”.

Tutti d’accordo. Navigare necesse est. “La creatività dell’imprenditoria italiana nel mondo  – ha concluso Angelino Alfano, ministro degli Esteri – è oggi un valore universale globalmente riconosciuto. Un valore che va difeso e sostenuto, promosso ed incrementato, mantenuto all’apice del successo e ulteriormente riaffermato e fatto crescere, per il bene del Paese”.