Unicredit – 2Q 2017 utile netto a 945 mln, ben oltre il consensus

[FLASH] Nel secondo trimestre 2017 la banca guidata da Jean Pierre Mustier ha riportato un utile netto consolidato di 945 milioni, battendo nettamente il consensus (+39,8%) che si attendeva un dato pari a 676 milioni. L’utile netto del periodo in esame ha registrato un progresso del 3,2% rispetto al secondo trimestre 2016.

Il margine di intermediazione ha raggiunto i 4.854 milioni, superiore del 2,5% rispetto alle stime degli analisti ma inferiore del 7,8% rispetto al secondo trimestre 2016.

C’è da rilevare, nel confronto, che i conti del 2016 sono stati riesposti per renderli comparabili con l’attuale esercizio e che l’utile del secondo trimestre 2016, pari a 916 milioni, beneficiava però di proventi non ricorrenti per 306 milioni, legati alla cessione della partecipazione in Visa Europe, e un utile di 132 milioni derivante dalla vendita di titoli di Stato.

Tutte le principali componenti del margine di intermediazione hanno riportato risultati superiori al consensus. In particolare, il margine di interesse è stato pari a 2.652 milioni (+3,5% rispetto al consensus), le commissioni nette hanno raggiunto i 1.483 milioni (+1,6% in confronto alle stime).

In calo del 4,2% a 2.906 milioni i costi operativi (-1,7% la riduzione attesa dagli analisti) , soprattutto per la componente legata al personale (-5,1% a 1.744 milioni).

Molto più significativa la riduzione delle rettifiche su crediti (-36,2% a 564 milioni rispetto al periodo aprile giugno-2016, battendo nettamente il consensus che si attendeva un calo del 20%), grazie anche al perfezionamento dell’operazione Fino (cessione di un pacchetto di 17,7 miliardi di sofferenze).

La ricapitalizzazione ha permesso il ritorno a una solida posizione patrimoniale, con il Cet1 fully loaded attestatosi al 12,80%, beneficiando anche di 72 punti base derivanti dalla cessione di Bank Pekao.

Come sottolineato dal Ceo, i risultati raggiunti nel secondo trimestre 2017 “confermano il significativo impatto di Transform 2019 già osservato nel primo trimestre dell’anno”.

(segue approfondimento)

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