Acea – Utili in decisa flessione nel 1° sem. 2017, sale il debito

Lo scorso 28 luglio la multi-utility capitolina ha comunicato i conti relativi al periodo gennaio-giugno dell’esercizio in corso, da cui sono emersi ricavi per 1,37 miliardi di euro, in contrazione dell’1% su base annua (+3,7% su base annua rettificata). Il lieve calo del fatturato consolidato di Acea è legato alla flessione dei ricavi da vendita e trasporto di elettricità conseguente alla diminuzione delle quantità vendute sul mercato libero e alle dinamiche tariffarie nella distribuzione.

Senza dimenticare che nella prima metà del 2016 erano stati iscritti 9,6 milioni di entrate relative al contratto sottoscritto nel marzo 2006 per la commercializzazione dei contatori digitali. Questi elementi negativi sono stati solo parzialmente compensati dall’ampliamento dell’area consolidamento e dall’incremento dei ricavi del servizio idrico per aggiornamenti tariffari.

A livello di risultati operativi, l’Ebitda del gruppo guidato da Stefano Donnarumma è stato pari a 414,1 milioni, in flessione del 6,7% rispetto al 1° semestre del 2016 che era stato positivamente influenzato per 63,3 milioni da un componente straordinario, cioè dall’eliminazione del cosiddetto “regulatory lag”.

In assenza di questo elemento una tantum, il margine operativo lordo di Acea sarebbe aumentato dell’8,9% su base annua grazie soprattutto all’aumento dei ricavi tariffari nel business idrico, al maggior contributo della divisione Ambiente e delle attività all’estero grazi al consolidamento di Aguas de San Pedro.

Da segnalare che nella prima metà del 2017 sono state effettuate una serie di operazione, prevalentemente nel business idrico, che hanno comportato una variazione dell’area di consolidamento rispetto allo stesso periodo del 2016, contribuendo all’Ebitda consolidato per circa 7 milioni.

Alla luce di un incremento della voce ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni del 29,2% su base annua, e tenendo conto della sopracitata flessione del margine operativo lordo, l’Ebit del 1° semestre del 2017 del gruppo romano è stato pari a 194,9 milioni, registrando una riduzione del 28,9% su base annua.

Il risultato operativo netto su base rettificata del periodo in esame è, invece, aumentato dell’1,5% rispetto al periodo gennaio-giugno del 2016 in quanto non include i seguenti elementi: (i) nel 1° semestre del 2016 è stato registrato il sopracitato effetto positivo per 63,3 milioni derivante dall’eliminazione del cosiddetto “regulatory lag”, (ii) nel 1° semestre del 2017 l’impatto negativo per 19 milioni relativo alla riduzione del valore del credito di Areti verso GALA (9,5 milioni), ma anche alla sentenza del Tribunale di Roma che ha dichiarato nullo il contratto di compravendita di un immobile Acea (Autoparco) con conseguente nuova iscrizione a patrimonio del relativo valore contabile. Tale iscrizione ha generato una riduzione di valore di 9,5 milioni pari alla plusvalenza registrata al momento della vendita effettuata a fine 2010.

Il conto economico del 1° semestre del 2017 si è chiuso con un utile netto di 103,4 milioni, in contrazione del 30,9% su base annua, nonostante il miglioramento del 26,3% su base annua del risultato della gestione finanziaria e la riduzione del 30,8% delle imposte anche a seguito del taglio del tax rate al 32,9% dal 33,6% del 1° semestre del 2016.

Sul fonte dello stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno del 2017 di Acea è aumentato del 12,9% rispetto alla fine del 2016, raggiungendo quota 2,4 miliardi. Alla base di questo andamento l’assorbimento del capitale circolante – soprattutto nel business idrico per il peggioramento dei crediti dovuto a problematiche relative ai sistemi informativi in corso di risoluzione – dai maggiori investimenti realizzati, dal pagamento dei dividendi, dalla variazione del perimetro di consolidamento. Nel 1° semestre del 2017, le spese in conto capitale hanno raggiunto quota 252,2 milioni, in aumento del 12,9% su base annua e si riferiscono per l’85% ad attività regolate.