Su Fca l’offerta di Wei Jianjun, magnate cinese di Great Wall

E’ il magnate cinese Wei Jianjun, uno degli uomini più ricchi della Cina, detentore del 40% della Great Wall Motor Company,  il possibile acquirente di Fiat Chrysler Automobiles, il cui titolo è scattato in Borsa con un rialzo del 5,1% a 10,32 euro, protagonista del Ftse Mib. La casa cinese, quotata sulla borsa di Hong Kong e specializzata in suv e veicoli commerciali, è detenuta al 30% anche dal governo locale della città di Baoding. Vende autovetture in 60 Paesi, per lo più in via di sviluppo

Nata nel 1984 come Baoding Great Wall Motor Industry Company ha cambiato nome varie volte, passando da GW Motor Group del 1998 a Baoding Great Wall Motor Company Limited nel 2001 e al nome attuale nel 2003, nel momento in cui fu la prima società automobilistica cinese ad essere nel mercato azionario di Hong Kong, ottenendo 1,7 miliardi di dollari di investimento finanziario. Con 10 anni di rapida crescita, GWM è diventato il più grande contribuente consecutivamente per 3 anni nella città di Baoding. Oggi capitalizza 123 miliardi di dollari di Hong Kong, pari a circa 13 miliardi di euro.

Great Wall inoltre assembla le proprie vetture in numerosi paesi affidandosi a costruttori esterni: in Russia, Vietnam, Indonesia, Iran e Nigeria ad esempio le scocche vengono spedite dalla Cina e assemblate in stabilimenti locali in modo da poter godere di incentivi governativi ed evitare imposte sui beni importati nel paese.

In Italia il marchio è presente dal 2006 con l’importazione di due veicoli: il Suv H6 e il pick-up Steed 5 che hanno riscosso un discreto successo grazie al prezzo di listino basso. Nel dicembre del 2010 la Great Wall ha presentato anche la utilitaria Voleex, oggi venduta a prezzi molto concorrenziali.

Tra gli altri possibili gruppi automobilistici cinesi interessati  ad FCA  ci sarebbero Dong Feng Motor, Zhejiang Geely e Guangzhou, attuale partner di Fca in una join venture in Cina. Una possibile vendita includerebbe Jeep e Ram, Dodge, Chrysler e Fiat, lasciando fuori comunque Maserati e Alfa Romeo.

Secondo quanto riportato da «Automotive News», «almeno un’offerta» è stata presentata questo mese da un costruttore cinese, respinta comunque al mittente da Fca, in quanto non ritenuta sufficiente. Nel frattempo, aggiungono le fonti dell’autorevole magazine di settore, altri importanti gruppi cinesi del settore automotive hanno condotto esami di due diligence con l’obiettivo di una possibile acquisizione di Fca. Funzionari del Lingotto si sono recati nel Paese asiatico per colloqui con i rappresentanti di Great Wall Motor , mentre delegazioni cinesi, la scorsa settimana,  hanno visitato il quartier generale di Fca ad Auburn Hills a Detroit.

Nessun commento da parte di Fca o dei gruppi cinesi, il cui interesse per il costruttore guidato da Sergio Marchionne, secondo le fonti, è legato al fatto che la rete globale e i prodotti di Fca rispettano i requisiti del Governo di Pechino, che ha messo sotto pressione le imprese del Paese per espandersi al di fuori della Cina.

Le indiscrezioni sono alla base del rimbalzo odierno delle quotazioni che, complice la correzione dei mercati della scorsa settimana, ha raggiunto venerdì i minimi da un mese in area 9,8 euro. Sulla scia di Fca corrono in Borsa anche Exor e Ferrari.