Ruggisce la terza economia del pianeta. Gli indici fondamentali giapponese sono cresciuti molto più delle attese nel 2° trimestre dell’anno, segnalando la più lunga fase espansiva da un decennio a questa parte. La terza economia accelera, grazie alla forte domanda interna, che ha compensato il ristagno di quella internazionale (export).
Secondo i dati diffusi dall’Istituto di ricerca economica e sociale del Cabinet Office giapponese, il prodotto interno lordo ha mostrato una crescita tendenziale del 4% rispetto allo stesso periodo del 2016. Risultato, questo, migliore delle attese degli analisti che erano per una crescita del 2,5 per cento. Si tratta del sesto trimestre di fila in positivo. Nel trimestre precedente, il Pil aveva segnato un incremento dell’1,5% (dato rivisto da un precedente +1%). Su trimestre il PIL è salito dell’1% rispetto al +0,4% del trimestre precedente (rivisto da +0,3%) ed al +0,6% del consensus. Per tornare a questi ritmi bisogna risalire al periodo 2005-2006.
Nel dettaglio, le spese private – che rappresentano circa il 60% del Pil – hanno registrato un aumento dello 0,9%, segnando il sesto trimestre di crescita e riportando un aumento superiore allo 0,5% atteso. Ristagna, invece, la domanda estera per una decelerazione dell’export (-0,3%). Accelera anche la spesa in conto capitale (immobilizzazioni materiali delle imprese/investimenti), che balza del 2,4% (consensus +1,2%).
“I motori della spesa per consumi e della spesa per capitale hanno entrambi girato molto bene, nel secondo trimestre – ha commentato l’economista Hidenobu Tokuda, del Mizuho Research Institute di Tokio – ed è per questa la ragione, che la domanda interna è stata così forte. Il ritmo della crescita potrebbe leggermente moderarsi, ma restiamo, comunque, in modalità di ripresa. Questo permette anche uno sviluppo positivo per gli indici inflattivi”.
