Mercati Usa – Partono in territorio negativo, dollaro forte sull’euro

Avvio in frazionale ribasso per i principali indici di Wall Street che azzera i timidi guadagni messi a segno nella seduta di ieri. A pochi minuti dall’apertura il Dow Jones, lo S&P 500 e il Nasdaq cedono tra lo 0,2 e lo 0,3 per cento.

Gli esponenti del comitato di politica monetaria di Federal Reserve hanno mostrato una crescente preoccupazione per la recente debolezza dell’inflazione e alcuni hanno invocato uno stop a ulteriori rialzi del costo del denaro finché non sarà evidente la transitorietà del trend di fiacchezza dei prezzi. I verbali del Fomc del 25-26 luglio scorso hanno, inoltre, evidenziato la crescente propensione della Fed ad avviare la riduzione del proprio portafoglio da 4.200 miliardi dollari di Treasuries Usa e titoli garantiti da mutui ipotecari.

Dal fronte macro le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione nella settimana conclusa il 12 agosto sono pari a 232 mila unità, inferiori rispetto al consensus (240 mila unità) e alla settimana precedente (244 mila unità).

La fiducia commerciale dei produttori del distretto di Philadelphia è scesa a 18,9 punti nel mese di agosto, risultando inferiore rispetto ai 19,5 punti del mese precedente, ma superiore alle stime del consensus (18 punti).

La produzione industriale degli Stati Uniti su base mensile a luglio è in progresso dello 0,2%, inferiore alle attese per una crescita dello 0,3 per cento.

Intanto, l’euro continua a scendere contro il dollaro, toccando il minimo di tre settimane dopo i verbali dell’ultimo vertice della Bce da cui è emersa una certa apprensione per la forza della moneta unica. Il cambio EUR/USD tocca il minimo di 1,1662, il minimo dal 27 luglio, per poi attestarsi a 1,1715.

Tra le materie prime, il calo il prezzo del petrolio con Wit e il Brent scambiano rispettivamente a 46,6 e 50,1 dollari al barile. Pesa sul sentimento i timori per l’aumento della produzione negli Stati Uniti e in altri paesi.

Sul fronte obbligazionario, infine, il rendimento del T-bond si mantiene al 2,23 per cento.

Tornando a Wall Street, WAL-MART cede il 2,2% dopo aver ha chiuso il secondo trimestre con un utile in calo, ma ricavi in crescita. Il numero uno mondiale della grande distribuzione ha registrato nel secondo trimestre, chiuso il 31 luglio, un calo del 23,2% dell’utile netto a 2,899 miliardi di dollari, a causa dei continui investimenti sostenuti per competere con i retailer online e con i discount, e un incremento del 2,1% dei ricavi a 123,355 miliardi di dollari grazie all’aumento dei clienti sia nei negozi sia online.

Cede oltre il 3,2% CISCO SYSTEMS dopo aver pubblicato ieri i risultati trimestrali.

Ben comprato UNITED RENTALS (+2,7%) dopo aver ha annunciato l’acquisizione di NEFF per circa 1,3 miliardi di dollari, superando l’offerta da 1,2 miliardi formulata il mese scorso da H&E.