Mercati USA – Riducono i guadagni dopo le minute della Fed

Wall Street parte in modesto rialzo, che dimezza sul finale della seduta sull’onda della minuta dell’ultima riunione della Federal Reserve.

Il documento conferma le difficoltà a mantenere un tasso di inflazione superiore al due per cento e reitera l’eccesso di esuberanza del mercato azionario, ampiamente sopravvalutato secondo alcuni membri del Board.

Indici in rialzo di un decimo di punto percentuale ad eccezione del Russell 2000, che chiude invariato, mentre il VIX è ancora in calo di due punti e mezzo percentuali a 11,74.

Le minute della Banca Centrale statunitense penalizzano anche il dollaro, che riprende a scivolare e si ferma a 1.178 nei confronti della moneta unica.

E tale dinamica galvanizza i metalli preziosi, che recuperano quasi interamente la caduta della seduta precedente con l’oro che risale di un punto percentuale e l’argento di due.

Diverso l’andamento del petrolio, che scende a 46,8 dollari al barile (-1,6%) dopo una giornata passata in positivo in scia al dato sulle scorte di greggio nettamente migliori delle attese. Questo dato è stato infatti più che bilanciato dall’inaspettato aumento della produzione domestica.

Ma torniamo alla Borsa per ricordare che nove degli undici settori dello S&P500 hanno terminato in positivo, con materie prime (+0,9%) e retail (+0,5%) in evidenza grazie al rimbalzo di Target (+3,6%) e di Urban Outfitters (+17,5%).

In calo il rendimento del decennale governativo di quattro basis points al 2,23 per cento, mentre non si arresta l’ascesa di Bitcoin, la cripto valuta che sale a 4.300 dollari.

In after hours cala Cisco Systems del 1,2% in seguito alla contrazione dei ricavi e dell’utile netto nel secondo quadrimestre e per le deboli previsioni sul resto dell’anno.