Utility – A luglio, salgono produzione (+1,7% a/a) e consumi (+0,5% a/a) elettrici in Italia

Lo scorso mese la domanda di energia elettrica in Italia è stata pari a 29.294 GWh, in aumento dello 0,5% rispetto ai volumi registrati nel luglio del 2016. A livello territoriale, la variazione tendenziale del luglio 2017 è risultata ovunque positiva: +0,2% al Nord, +0,7% al Centro e 0,9% al Sud. In termini congiunturali, tuttavia, il valore destagionalizzato della domanda elettrica del luglio 2017 ha registrato una variazione negativa rispetto al mese precedente (-5,3%).

Sul fronte dei prezzi sul mercato all’ingrosso, il Prezzo unico nazionale (Pun) è stato pari a 50,3 €/MWh nel periodo in esame, in aumento del 30,1% rispetto allo stesso mese del 2016.

Considerando i primi sei mesi del 2017, la richiesta di energia elettrica è aumentata dell’1,2% rispetto al corrispondente periodo del 2016. Valore che arriva al +1,7% a parità di calendario.

Nel mese di luglio 2017 i consumi di energia elettrica sono stati soddisfatti per l’87,5% con produzione nazionale e per il restante 12,5% dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (25.759 di GWh) è cresciuta dell’1,7% rispetto a luglio 2016 grazie ancora all’incremento dell’output generato dalle centrali termoelettriche (+4,5% su  base annua), dagli impianti fotovoltaici (+5,8% su base annua) e da quelli eolici (+33,9% su base annua) che hanno più che compensato la flessione della produzione idroelettrica (-15,1% su base annua), mentre quella geotermica è rimasta sostanzialmente stazionaria (+0,8% su base annua).

La potenza massima richiesta a luglio 2017 è stata di 54.535 MW, registrata alle ore 16 di giovedì 13, e risulta superiore dell’1,8% al valore registrato alla punta del corrispondente mese di luglio 2016.

COMMENTO 

Nel complesso, i dati sulla produzione di energia elettrica relativi al luglio 2017 sono stati sostanzialmente neutrali per gruppi come Enel, Edison, A2A e Iren esposti sia sulla generazione termoelettrica tradizionale sia sull’idroelettrico: il crollo dell’output da fonte idroelettrica, a più elevato margine, dovrebbe infatti avere compensato il deciso aumento della produzione termoelettrica che ha margini ben più bassi. I dati in esame sono molto positivi, invece, per realtà come Erg, Falck Renewables e Alerion Clean Power, focalizzate nella generazione da fonte eolica. Per questi gruppi è necessario sottolineare che oltre all’impatto positivo sul conto economico derivante dalle maggiori produzioni, è necessario considerare anche l’aumento dei prezzi di cessione dell’energia elettrica.