Utility – Segnali di stanchezza per l’indice di settore, pesa anche il Btp

Seduta all’insegna della lettera per il Ftse Italia Servizi Pubblici (-0,9%), a fronte di una flessione dello 0,4% del principale indice di piazza Affari, cioè il Ftse Mib, e dello 0,7% dello Stoxx Europe 600 Utilities. Il paniere dei titoli tricolori del settore utility e delle rinnovabili, che ha raggiunto il nuovo massimo storico lo scorso 17 agosto a 28.150,7 punti (la serie storica è calcolata da inizio del 2009), sta soffrendo per il balzo dei rendimenti sui governativi italiani.

A guidare l’incremento degli yield, con il Btp a 10 anni che in giornata ha toccato il 2,15%, l’aumentata percezione del rischio politico in relazione ad alcuni punti del programma economico (come l’introduzione di una moneta parallela all’euro da impiegare negli scambi interni) della potenziale coalizione di centro-destra, al momento favorita nei sondaggi relativi alle prossime elezioni politiche in Italia. E i gruppi del settore in esame, avendo una leva finanziaria superiore a quella delle aziende attive in altri comparti, sono maggiormente sensibili al movimento dei tassi. Inoltre, un governo di colore diverso dall’attuale potrebbe modificare l’attuale normativa, esclusa quella di competenza dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, non ostile alle società attive nel mercato italiano dell’energia.

Senza dimenticare che i dati aggregati relativi ai risultati del secondo trimestre del 2017 evidenziano una contrazione di circa il 3% su base annua dell’Ebitda e una flessione a doppia cifra dell’utile netto, nonostante il minor carico fiscale a seguito del taglio dell’Ires al 24% dal precedente 27,5 per cento.