Carige – Buona reazione in Borsa al piano

All’indomani della presentazione del piano di rilancio della banca, le azioni guadagnano a Piazza Affari il 2,5 per cento. Il piano del manager Paolo Fiorentino è stato apprezzato poiché percorre la strada giusta per risollevare l’istituto. Tuttavia, sulla realizzazione complessiva del progetto restano ancora incognite dato che il successo dipende anche da variabili non sotto il controllo del management, quali l’adesione dei detentori di bond subordinati all’offerta di scambio.

Dopo qualche tentennamento e presa di profitto seguita all’annuncio del piano e dopo una valutazione più attenta della strategia messa a punto dall’Ad Paolo Fiorentino, il responso di Piazza Affari è positivo. Oggi alle 10:45 i titoli dell’istituto genovese segnano un incremento del 2,5% a 0,24 euro, contro l’indice Ftse Italia Banche che cede lo 0,3 per cento.

Il piano basato su una cessione delle sofferenze, una riduzione dei costi e alcune dismissioni percorre la strada giusta per portare in zona sicurezza l’istituto, affondato in una situazione non più sostenibile per un cost/income troppo elevato e per la zavorra delle sofferenze.

Tuttavia, anche se la via indicata da Fiorentino è quella giusta, rimane una forte incognita sul successo dell’operazione nel suo complesso, poiché poggia sulla realizzazione di alcuni passaggi sui quali il management non ha controllo.

In primis il successo dell’operazione di Lme, che dovrebbe essere realizzata nel mese di ottobre. Alcuni segnali lasciano ben presagire poiché due grossi detentori di subordinati, Generali e Unipol, potrebbero essere disposti ad acconsentire allo swap con bond senior, sempre che le condizioni non siano troppo penalizzanti.

Sul fronte cessioni, invece, le trattative sembrano filare liscio e potrebbero, anzi, rivelarsi delle sorprese positive.

Superati questi due passaggi resta lo scoglio dell’aumento di capitale. Il gruppo degli azionisti di maggioranza (Malacalza, Volpi e Spinelli), dovrebbe aderire per circa il 25% dei 500 milioni richiesti, cifra corrispondente alle loro partecipazioni.

Sul mercato il consorzio di banche guidato da Credit Suisse e Deutsche Bank dovrebbe quindi reperire circa 375 milioni. Il management, durante la presentazione, ha sottolineato come il 51% dell’azionariato sia costituito da piccoli azionisti che hanno sempre accompagnato le richieste di capitale da parte della banca e si spera lo facciano anche questa volta.

La speculazione internazionale, nel frattempo, sembra avere allentato il proprio morso sul titolo, con lo scoperto che è sensibilmente sceso. A ieri erano presenti solo due posizioni.

In ogni caso la banca attualmente capitalizza circa 200 milioni, meno della metà dell’importo richiesto.