La Doria – Balzo dell’utile netto (+32%) a 7,1 mln nel 2Q 2017

Nel secondo trimestre 2017 il gruppo La Doria, attivo nel settore conserviero, riporta ricavi aumentati del 4,3% a 173,4 milioni.

Una dinamica positiva che si mantiene a livello di margini operativi, con l’Ebitda e l’Ebit in progresso rispettivamente del 3,9% a 12,6 milioni e del 13% a 7,9 milioni, grazie anche ad ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti diminuiti dell’8,4% a 4,8 milioni.

L’utile ante imposte cresce del 27,2% a 9,4 milioni, in presenza proventi finanziari netti più che triplicati a 1,5 milioni.

Balzo dell’utile netto di gruppo a 7,1 milioni (+32,3%).

Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si attesta a 73,7 milioni, in calo di 14,6 milioni rispetto a fine marzo 2017.

Alla luce dei risultati consolidati del primo semestre, il management prevede per l’intero esercizio in corso un aumento del fatturato grazie al buon andamento dei volumi di vendita, ma una leggera flessione della marginalità rispetto al 2016.

Ciò in presenza di una congiuntura di mercato più sfavorevole rispetto allo scorso anno imputabile, da un lato al ribasso dei prezzi di vendita, dall’altro all’aumento del costo di alcune materie prime e materiali di confezionamento.

Pesano inoltre la crescente pressione della grande distribuzione e l’inasprimento dello scenario competitivo, che riguarda maggiormente alcuni paesi quali Italia, Germania e Regno Unito. Quest’ultimo, in particolare, a seguito della Brexit. Infatti il conseguente indebolimento della sterlina implica per il gruppo una perdita di competitività, seppur temporanea, in alcune categorie di prodotto.

Tuttavia con la campagna di trasformazione del pomodoro 2017, attualmente in fase di conclusione, il management conferma il miglioramento delle condizioni del mercato delle “conserve rosse”, grazie soprattutto alla diminuzione delle scorte a seguito del calo di produzione del 2016 nel Sud Italia, e il conseguente aumento dei prezzi di vendita dei derivati del pomodoro.

Attesi segnali positivi anche per quanto riguarda i legumi conservati, in relazione al previsto miglior andamento dei raccolti.